Dopo una stagione alquanto deludente, la scorsa, Antoine Griezmann sembra finalmente aver trovato una collocazione ben precisa nello scacchiere blaugrana. Koeman ha capito subito come prendere l’ex Atletico Madrid, quali corde toccare e soprattutto come gestirlo sotto l’aspetto tattico. Con un profilo sempre ingombrante come Leo Messi non è mai facile trovare una posizione che ti si addica a pennello, specie quando sei mancino e ami fare in pratica le stesse cose che il numero 10 fa da 15 anni ad alti livelli.
Griezmann ci ha messo tempo, ma con pazienza e con il tecnico giusto è riuscito a trovare il suo equilibrio. Come? Da centravanti, atipico, ma pur sempre da centravanti. Per quanto il fisico e l’intelligenza glielo permettano, l’ex Real Sociedad non è mai stato in grado di ricoprire il ruolo di esterno, come confessato anche da lui più volte nella scorsa stagione. Con l’addio di Suarez e con un’idea tattica differente come quella portata da Koeman, il numero 17 blaugrana è tornato a fare la differenza e a brillare, proprio come fa in nazionale.
In stagione Griezmann ha collezionato 13 gol e 11 assist in 39 partite giocate: dopo un primo momento di ambientamento, Koeman ha puntato forte sul francese, che si è messo a disposizione cercando di capire velocemente cosa gli chiedesse il tecnico olandese. In poco tempo Le Petit Diable è tornato a brillare, al fianco di Messi e non alla sua ombra, con un mancino differente ma pur sempre caratterizzato da tanta qualità e genialità.
Ieri sera, contro l’Huesca, ha collezionato un gol splendido, molto simile a quello realizzato da Messi poco prima. Simili ma a tratti opposti, con movimenti differenti e con anche pensieri diversi ma alla fine con un risultato identico. Messi e Griezmann sono gli unici in Liga ad aver già raggiunto la doppia cifra per gol e assist e insieme puntano alla vetta con l’Atletico che adesso dista solo 4 punti.