Barcellona, Koeman rompe il silenzio: “Laporta mi diceva sempre che Xavi non sarebbe stato mail suo tecnico”
L’ex allenatore del Barcellona, Koeman ha parlato dopo tempo dall’esonero del mondo vissuto personalmente in blaugrana. Il periodo vissuto dell’allenatore olandese in Spagna certamente non è stato facile, con una squadra certamente non all’altezza dei Barcellona da sogno, che la Catalogna e tutto il Mondo hanno ammirato.
Koeman sul Barcellona
Koeman ha parlato ai microfoni spagnoli di Marca del Barcellona e di Xavi, svelando alcuni retroscena importanti anche sul presidente Laporta.
Sul suo senza Barca senza Messi e su quel periodo: “Ogni allenatore ha bisogno di tempo e pazienza da parte del direttivo. Anche a me sarebbero piaciuti quegli acquisti. Ma sono felice per il club, dato che le cose stanno andando meglio ora, e per i giocatori. È bello vedere Frenkie de Jong gioca un buon calcio vecchio stile, ha una tale qualità. La partenza di Messi è stata su insistenza della dirigenza del club che ho accettato la partenza di alcuni giocatori per mettere in ordine le finanze. Ma poi quando si vede che portano qualcuno per 55 milioni di euro poco dopo aver lasciato andare Lionel Messi …Poi ti chiedi se non fosse successo qualcos’altro. Perché Messi è dovuto partire”.
Sul Laporta: “Non ero l’allenatore di Laporta. Ho avuto quella sensazione dal primo momento, dopo le elezioni non c’era scatto. Mancava quel necessario supporto dall’alto. L’importante non erano i soldi per me. Volevo proprio riuscire come allenatore al Barcellona, fare tutto quello che potevo, ma ho capito che Laporta voleva liberarsi di me perché non ero stato nominato da lui. Laporta mi ha detto mille volte che Xavi non sarebbe stato il suo allenatore, perché gli mancava l’esperienza“.
Su Xavi: “Non mi hanno dato il tempo che hanno dato al nuovo allenatore, Xavi. Per me è ancora doloroso. Stavo lavorando con tanti infortuni. Adesso Pedri è tornato in forma, e Ousmane Dembélé… Puoi vedi tutto”.