Barcellona, contro il Betis per non dire (già) addio alla Liga

Il Betis sulla strada del Barcellona

(Photo by Fran Santiago/Getty Images)

Il Real Madrid, con qualche spavento di troppo, ha fatto il suo dovere. A Huesca, contro l’ultima della Liga, l’ha risolta una doppietta di Varane, che per ora tiene i blanocs aggrappati al secondo posto. A sette punti dall’Atletico Madrid, che gioca domani sera nel posticipo contro un Celta Vigo che viene da due pareggi e tre sconfitte nelle ultime cinque di campionato. Difficile immaginare che il Cholo Simeone possa perdere punti. Stasera, invece, tocca al Barcellona, che viene da un periodo decisamente positivo, dopo un avvio da incubo. Di fronte, al Benito Villamarìn, il Betis Siviglia, che sta vivendo la migliore striscia da quando in panchina siede Mauel Pellegrini, ma che ha contro la statistica. Contro il Barcellona, infatti, ha vinto una sola volta nelle ultime 19 partite, incassando una media di 3,4 reti a partita.

Koeman, dalla sua, ha un Messi deciso a riprendersi la scena sul campo, come ha ampiamente dimostrato nel recital di Coppa del Re. La pulce ha preso per mano il Barcellona, portandolo fuori dalle sabbie mobili, e ha una gran voglia di dimostrare perché vale tanto, non solo nel disastrato – certo non per colpa sua – bilancio blaugrana. Al suo fianco ci sarà un Griezmann, con cui sta finalmente nascendo la sintonia. Spera in un posto da titolare anche Trincao, il giocatore entrato più spesso dalla panchina di tutta la Liga.

Le ambizioni del Betis passano dai piedi di Canales e Fekir. E non solo di fermare a cinque le vittorie consecutive culé, ma anche di restare in corsa per un piazzamento in Europa. Per entrambe, le scorie dei 120 minuti giocati nei quarti di finale di Coppa del Re. Con risultati diversi, perché i betici, alla fine, si sono arresi all’Athletic Bilbao, ai rigori, vendendo cara la pelle. Fondamentale, ovviamente, sarà limitare il potenziale offensivo blaugrana, impresa ostica per la seconda peggior difesa del campionato.