Balotelli, mai dire Mario: perchè la sua (mancata) convocazione è un tormentone
Macedonia amara, sicuramente indigesta: Balotelli può dirlo con largo anticipo perchè i Playoff del 24 Marzo prossimo non lo vedranno protagonista. L’Italia fa nuovamente a meno di lui, stavolta ci aveva sperato Mario: oltre il danno la beffa. Mancini lo chiama, lo illude ma non lo convoca. La legge del calcio è così: vince chi gioca e l’attaccante ex Inter e Milan gonfia la rete solo in Turchia, la Nazionale Italiana dovrà aspettare.
L’attesa del piacere è essa stessa il piacere, diceva un vecchio slogan: dovrà attendere davanti alla televisione, facendo il tifo per i suoi compagni, nella speranza di qualche altra chance. Occasioni che stringono, come il tempo, per uno a cui soffoca tutta questa situazione. Allontanato per la condotta in tempi non sospetti, poi uno spiraglio: luce che, però, si è subito affievolita. Nella lista dei convocati manca il suo nome.
Balotelli, lo Stivale va stretto: l’attaccante non torna in azzurro
Altro treno perso in balia delle possibilità sfiorite: Mario ora può solo pensare a cosa sia andato storto, ma non sa neanche perchè potrebbe servire. Si era allenato bene – come aveva detto qualche tempo fa – ma nonostante questo viene scartato. Una vera e propria “parodia” vivente, condita da imprevisti dell’ultim’ora: neanche la penuria di attaccanti lascia Mancini pensare – magari solo distrattamente – di convocare l’ex City. Il tormentone, non solo sui social, è: “Quando gioca Balotelli?”. Non una semplice domanda, né un hashtag senza apparente senso, potranno colmare il vuoto che ha lasciato il Commissario Tecnico azzurro.
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Un tempo c’era “Mitt a Cassano”, ora tocca a Balotelli: tutti lo vogliono, da fuori, proprio per questo nuovo ruolo che si è ritagliato. Quello di incassatore (con due esse) in grado di reggere qualsiasi colpo: persino quelli più bassi. Allora l’amarezza si trasforma in sorriso perchè ormai sembra averci fatto l’abitudine. Essere scartati non piace a nessuno, figuriamoci a uno come Mario, ma è possibile accettarlo con stile. Proprio come gli ha consigliato il fratello Enock, che prende le difese del centravanti, discutendo la qualità dei convocati. Frecciatine e rimandi che il CT Azzurro non ha tempo di raccogliere, ma forse – se le cose dovessero andare bene e l’Italia arrivasse davvero in Qatar – tra illusione e ironia posto per Mario potrebbe esserci. Allora non sarebbe più tempo di sorprendersi. Tiri “Mancini” permettendo.