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Balotelli, le vie del calcio sono (in)finite

Avete presente quei treni che passano una sola volta nella vita? Bè, con Balotelli il calcio è stato una vera e propria stazione ferroviaria. Certo, i treni che si sono fermati nella Balotelli’s Station sono stati via via più piccoli e scomodi, ma in ogni caso da Super Mario passa sempre qualche rotaia ed un passaggio al volo lo si trova sempre.

Merito del capostazione Mino Raiola o dell’eterno potenziale quasi mai del tutto espresso dall’ex attaccante della Nazionale. Fatto sta che Mario Balotelli avrà un’altra opportunità: riparte dal Monza di Berlusconi, Galliani e Brocchi.

Il treno nerazzurro

Il primo treno passa nella stazione di Balotelli pochi mesi dopo la vittoria dell’Italia di Marcello Lippi ai Mondiali del 2006: il sedicenne Mario Balotelli passa dal Lumezzane alle giovanili dell’Inter.

AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE (Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP via Getty Images)

Ed il primo treno sembra subito correre veloce per un Balotelli non ancora cittadino italiano. Dopo aver vinto un campionato Primavera ed un Torneo Viareggio risultando in entrambi decisivo, Roberto Mancini lo porta in prima squadra nel 2007/2008 e Balotelli diventa subito un idolo della tifoseria nerazzurra: prima stagione da professionista e primo scudetto in bacheca. Con l’arrivo di Mourinho, Balotelli, nel frattempo diventato a tutti gli effetti cittadino italiano, inizia a mostrare al grande pubblico i suoi limiti caratteriali già palesati nelle giovanili, ma, nonostante qualche grattacapo causato alla gestione di Josè Mourinho, il giovane attaccante risulta comunque decisivo nella conquista dello scudetto prima e del Triplete poi nella stagione 2009/2010. Il treno corre, ma Balotelli decide di prenderne un altro: un treno che lo porta in Premier League, al Manchester City.

The City Train

Al City Balotelli ritrova Roberto Mancini.

(Photo by Alex Livesey/Getty Images)

Tra Balotelli e gli inglesi sembra amore a prima vista, ma in realtà è una svista. Il critico pubblico britannico ci mette poco a catalogare Super Mario come un calciatore non all’altezza per limiti caratteriali, mentre il calciatore fa di tutto per confermare i dubbi britannici. Vince, anche in Inghilterra, ma non convince e conclude la seconda stagione con ben dieci giornate di squalifica nel corso della Premier. Il risultato è che, perfino con il suo patrigno Mancini, il treno si ferma e Balotelli è costretto a scendere.

Il treno che torna a Milano

Si torna a Milano, stavolta sponda rossonera. Nel gennaio 2013, pochi mesi dopo aver fatto faville all’Europeo con la maglia della Nazionale di Prandelli, il Milan lo riporta in Italia e Balotelli è subito decisivo per le sorti della squadra: il Milan risale la classifica piazzandosi al terzo posto e conquistando un’insperata qualificazione in Champions League. Nella stagione successiva, nonostante i 18 gol segnati da Balotelli, i rossoneri continuano a mostrare segni di decaduta rispetto al passato e Mario decide di prendere un altro treno, quello che lo riporta in Premier League con la maglia del Liverpool.

(Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP via Getty Images)

Il secondo treno inglese

E così, nonostante il dissenso della critica britannica all’annuncio dell’acquisto di Mario Balotelli da parte del Liverpool, l’attaccante torna in Premier League con quello che si rivelerà l’ultimo treno di prima classe della sua carriera. Un treno su Mario Balotelli, ancora una volta, non sale con la testa giusta. Dopo un solo anno in Reds con poche fortune, il Liverpool lo rispedisce al mittente: un anno in prestito al Milan. Un anno tormentato dalla pubalgia, Balotelli gioca poco e non convince. Non verrà riscattato nemmeno dal suo Milan e al terzo ritorno in Inghilterra verrà ceduto gratuitamente al Nizza, pur di liberarsi di lui.

(Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

I treni francesi

A Nizza, nonostante i suoi perenni problemi comportamentali, mette a segno oltre 30 gol in due stagioni, ma alla terza, con Patrick Vieira allenatore, trova poco spazio e si trasferisce, a parametro zero, all’Olympique Marsiglia. Otto gol in 15 presenze marsigliesi, ma la voglia di Italia chiama e Balotelli si svincola dall’OM per prendere il treno tricolore: lo aspetta il Brescia.

/ AFP PHOTO / VALERY HACHE (Photo credit should read VALERY HACHE/AFP via Getty Images)

Il treno delle Rondinelle

Cellino fa una scommessa: riportare Mario Balotelli a grandi livelli e con lui portare il Brescia perlomeno alla salvezza. Scommessa persa, per ammissione dello stesso presidente delle rondinelle. Balotelli non riesce nemmeno a terminare la stagione: messo fuori rosa, dopo tentativi di licenziamento da parte della società lombarda e rivendicazioni da parte del calciatore, si arriva alla risoluzione contrattuale.

L’ultimo treno per Balotelli (?)

Balotelli resta senza squadra per mezza stagione, prima di ricevere una telefonata da un vecchio amico: “L’ho bacchettato – ha detto Adriano Galliani, l’ad del Monza – Gli ho detto che questa è l’ultima chiamata”. Balotelli, così ripartirà dal Monza, in Serie B. L’ennesimo treno della sua carriera, l’ennesima chiamata per dimostrare veramente il suo valore, per mettere fine ai suoi limiti caratteriali.

Di certo non più un treno di prima classe, ma comunque un treno ambizioso, pieno di amici e di vecchi ricordi: un treno comodo per Super Mario, è il momento di salirci con la testa giusta. E poi non si sa mai, le vie del calcio sono infinite.

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Published by
Emilio Rumieri