Paolo Rossi è per sempre. Per sempre Pablito, immortale giovane eroe, di omerica aurea, che corre felice sul campo del Santiago Bernabeu in quell’11 Luglio del 1982. Capace di fare innamorare una generazione, capace di superare i confini di una carriera. Così, oggi, sono in tanti a ricordarlo nel giorno in cui il fuoriclasse di Prato avrebbe compiuto 65 anni.
Sono in tanti a ricordare Pablito. In primis Fabio Cerilli, suo storico partner d’attacco al Vicenza: l’ex ala fu partecipe e assist-man nella prima grande epifania di Rossi, un Lazio-Lanerossi Vicenza del 1978, in cui una tripletta di Pablito stese i capitolini.
E poi non manca la Juventus, la squadra con cui Paolo ha vinto di più e che nonostante le difficoltà lo ha fatto arrivare al Mundial di Spagna: il tweet dal profilo ufficiale della squadra bianconera non si scorda del genetliaco del suo centravanti, con cui ha conquistato due scudetti, una Coppa Campioni, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea e una Coppa Italia. Fino al Pallone d’oro, terzo italiano di sempre a ricevere il prestigioso riconoscimento.
Perché Paolo Rossi, come un eroe omerico, resterà per sempre: nell’aurea della sua gioventù, nel fulgore della sua ormai imperitura giovinezza, eterno guizzo che stende il Brasile in un pomeriggio d’estate. Auguri Pablito, di nuovo, per sempre.