Diego Pablo Simeone ha sempre messo il calcio davanti a tutto e non ne ha mai fatto un segreto. Prima da calciatore e ora da allenatore alla guida del suo Atletico Madrid.
In una lunga intervista rilasciata a “Olè”, il Cholo Simeone si è raccontato parlando anche di quanto ancora oggi il calcio occupi la sua vita e sia il suo primo pensiero.
“Il calcio si vive 24 ore al giorno, funziona così. Quando uno sta dormendo, da un’altra parte invece c’è uno che è sveglio e pensa mentre tu dormi, quindi il vantaggio ce l’ha lui. Ecco perché bisogna sempre essere all’erta. Dico sempre che il calcio è qualcosa di difficile da separare da tutte le distrazioni che si possono avere. Se vado al cinema, il film dura un’ora e mezza e per quanto possa essere bello se c’è l’intervallo o nel momento in cui la pellicola è più lenta, io comincio a pensare se devo far giocare Joao Felix oppure Correa. Ed è complicato spiegarlo a chi ti sta accanto. Ma nella tua testa non smetti mai di pensare, anche se vai a riposarti o a dormire. Molte volte il mio modo per rilassarmi o addormentarmi è quello di immaginare come posso mettere in campo la squadra”.
Ha poi parlato del campo, del modo di gestire i suoi giocatori e della sua mentalità.
“Voglio una squadra che sia competitiva perché, il giorno dopo, quello che conterà è se avrai vinto o avrai perso. L’unica cosa che vale è il campo perché il campo non mente. Dobbiamo cercare di far capire ai giocatori che è proprio il campo a mostrare quello che stiamo facendo. Non mi piace parlare coi singoli, sono stato giocatore e a prescindere da quello che gli allenatori mi dicevano io volevo solo giocare. Non devo raccontare storie o giustificare quello che sto facendo: il gruppo deve capire che voglio vincere e non m’importa nient’altro. Se vai al Bayern non hai altra scelta che quella di vincere. Se vai al City, al Barcellona o al Real è lo stesso. E perché allora non deve valere all’Atletico Madrid? Se non sei pronto a competere allora lascia il posto a un altro. L’allenatore e i giocatori non sono indispensabili, l’unico indispensabile è il club”.
Il Cholo ha poi concluso dando il giusto valore a quanto costruito con il suo Atleti.
“Quello che molti dimenticano è che noi abbiamo sempre a che fare con Real e Barcellona. Giochiamo la Coppa del Re e ci sono, giochiamo La Liga e ci sono. Giochiamo la Champions e ci sono non solo loro ma anche City, Bayern, Liverpool e le altre. La cosa bella, però, è che abbiamo costruito qualcosa di così bello che ancora noi, ora, siamo obbligati a vincere”.