Atalanta-Valencia, la partita del contagio: contagiato uno spettatore su cinque
L’agenzia di ricerca INTWIG ha realizzato uno studio per analizzare l’alto numero di contagi e decessi da Covid-19 in Lombardia. I risultati evidenziano che il numero di decessi contemplato dai bollettini ufficiali sarebbe di gran lunga inferiore ai decessi effettivi, se confrontato con la media dei decessi negli anni precedenti.
La provincia più colpita è stata quella di Bergamo, dove si stima che i decessi siano stati oltre 6.000, il doppio di quelli dichiarati ufficialmente (3.100). Partendo da un tasso di letalità dell’1.6%, si stima che circa il 36% degli abitanti della provincia (più di uno su tre) aveva contratto il Covid-19.
E uno dei fattori principali dell’esplosione del contagio è stata una partita di calcio.
Secondo l’analisi infatti, la sfida di Champions League tra Atalanta e Valencia, giocata a Milano il 19 febbraio di quest’anno, ha giocato un ruolo chiave nella trasmissione del virus. Per cercare verificare la correlazione INTWIG ha realizzato un’indagine tra i tifosi dell’Atalanta, presenti allo stadio quella sera. Il Covid in Italia sarebbe ufficialmente il giorno dopo con il “paziente 1” di Codogno, e gli stadi erano ancora pieni. Ma evidentemente l’epidemia circolava già velocemente in Lombardia.
Al sondaggio hanno risposto 3.402 tifosi che erano presenti a San Siro la sera del 19 febbraio. Oltre un quinto dei tifosi intervistati ha dichiarato di aver avuto sintomi nelle due settimane successive all’evento. Molti di questi ha poi effettuato il test sierologico, risultando di essere stati positivi al Covid-19.
Questa analisi conferma quindi con ogni probabilità un’ipotesi ventilata da tempo, ovvero che quell’Atalanta-Valencia sia stato un evento superdiffusore, che ha permesso al virus di contagiare migliaia di persone. Non a caso poche settimane dopo il virus ha iniziato a diffondersi velocemente anche in Spagna; con un numero molto elevato di casi proprio nella città di Valencia.
Un ruolo importante lo ha giocato anche lo spostamento di 36 mila persone da Bergamo a Milano. Gran parte dei tifosi si è recata nel capoluogo lombardo con pullman organizzati o in macchina con amici, per poi raggiungere lo stadio in metropolitana. Tutti luoghi chiusi e affollati, con gente che parla, grida e canta ad alta voce, l’ambiente perfetto per la proliferazione del Covid.
Un’altro dato interessante che fornisce questo studio arriva dal numero di biglietti venduti per comune. La gran parte dei tifosi presenti si concentra infatti nell’area urbana di Bergamo e nelle valli; mentre nella fascia meridionale della provincia c’è stata una presenza minore.
Da questo si deduce come la partita abbia favorito la diffusione del virus in paesi della Val Seriana come Nembro e Alzano Lombardo, dalla quale provenivano 1.200 tifosi; nell’area urbana di Bergamo e nella Val Brembana. Mentre le località della fascia sud della provincia come Treviglio e Romano di Lombardia, con un numero di tifosi inferiore alla media provinciale; hanno avuto un numero di casi e decessi da Covid-19 sensibilmente inferiore.
Si è parlato a lungo di come quella partita possa avere favorito la diffusione del Covid-19 nella bergamasca; ma senza mai fornire prove scientifiche a riguardo. Ora possiamo dirlo quasi con certezza: Atalanta-Valencia è stata la partita del contagio.