Atalanta, un’estate incandescente: i soldi per l’era post Gasperini ci sono | Ma bisogna sacrificare lui

Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta - lapresse - calcioinpillole.com
Il successo sul Bologna consente all’Atalanta di respirare in ottica Champions, ma sarà comunque un’estate incandescente per il post Gasperini.
Checché ne dica Gian Piero Gasperini, il primo successo dell’Atalanta al Gewiss nel 2025 vale più di tre punti. Perché? Perché la Dea ha battuto una diretta concorrente per la corsa alla Champions, perché si è ripresa il terzo posto controsorpassando la Juventus, perché il Bologna era la squadra più in forma, numero alla mano, del campionato. Non solo.
Il +10 rispetto a un anno fa vale tanto, ma anche meno sul +4 che ora la Dea ha nei confronti proprio del Bologna, quinta in classifica e allo stato attuale delle cose fuori dalla Champions League che verrà. Grazie proprio al 2-0 ai felsinei alla Dea mancano tre successi per conquistare aritmeticamente un posto tra le big d’Europa nella stagione che verrà.
Certo, nel prossimo turno si va a San Siro per affrontare un Milan che ha maramaldeggiato a Udine, mostrando di trovarsi a meraviglia con il cambio di sistema di gioco di un Sergio Conceicao passato alla difesa a tre. Certo, dall’infermeria non arrivano buone notizie per Gasperini.
Gli esami diagnostici a cui si è sottoposto Sead Kolasinac hanno confermato la gravità dell’infortunio del difensore bosniaco: rottura del crociato anteriore e una lesione del menisco esterno. Con operazione all’orizzonte e stop annesso di circa sei mesi.
La strategia di mercato
Un altro grattacapo in più per la squadra mercato nerazzurra, come se non bastasse la probabile partenza di Gian Piero Gasperini, nel caso la ricerca di un nuovo allenatore, eventualmente anche il sostituto di Ederson, a oggi il giocatore che potrebbe più di tutti lasciare Bergamo. Non il solo.
Sarà un’estate incandescente nel momento in cui dovesse essere confermato l’addio di Gasperini, non ci voleva proprio l’infortunio di Kolasinac, che costringe la dirigenza nerazzurra ad aggiungere un altro interrogativo al rompicapo nerazzurro.
Maxi affare in vista
Lo scorso anno Teun Koopmeiners, a giugno l’attaccante da sacrificare in ottica rivoluzione bergamasca, potrebbe essere proprio Mateo Retegui, il top scorer della Serie A. Venderlo davanti a una super offerta, avrebbe un senso. Per tanti motivi.
Con il nuovo allenatore serviranno giocatori più funzionali alla sua visione di calcio. Il Nazionale Azzurro, inoltre, è stato preso a 22 milioni di euro circa dal Bologna, ora ne vale almeno il triplo. Già a gennaio, poi, sono stati rifiutati 70 milioni dall’Arabia Saudita, meglio (soprattutto per Retegui) sapere che la Signora potrebbe tornare a fare un maxi affare con la Dea, non prima ovviamente di aver provato a cedere Vlahovic. Come era stato per Koop, l’Atalanta potrebbe tornare a fare una super plusvalenza, comprandone almeno un paio e con uno Scamacca come erede di Retegui.