Atalanta: una vittoria e tre finali, la storia della Dea in Coppa Italia

Atalanta: una vittoria e tre finali, la storia della Dea in Coppa Italia

Photo Stefano Nicoli/LaPresse

Era la stagione 1962/63 quando l’Atalanta, al tempo allenata da Paolo Tabanelli vinceva la sua prima, e unica, Coppa Italia grazie alla vittoria sul Torino per 3-1 con tripletta di Angelo Domenghini, agli inizi della sua carriera. Quell’anno la Dea si posiziona all’ottavo posto, fuori da tutte le coppe e all’oscuro di ciò che il futuro le avrebbe riservato.

Passano quasi vent’anni e la squadra bergamasca ci riprova. Arriva a toccare la semifinale per due volte (nel 1988/89 e nel 2017/18) e finale per ben tre volte, ma in nessuna di queste occasioni riesce a portare a casa la coppa. La prima avviene nella stagione 1986/87, un campionato non fortunata per la Dea che con 21 punti a fine stagione si posiziona al penultimo posto e retrocede in Serie B con Udinese e Brescia. La voglia però di vincere qualcosa porta la squadra di Nedo Sonetti a un passo dalla vittoria. Batte Casertana, Parma, Cremonese in semifinale fino all’incontro con il Napoli finito però 3-0 al San Paolo e 0-1 a Bergamo. Nessun margine di ripresa. La Dea è in B e senza coppa.

La seconda volta non va tanto meglio in fatto di campionato. La squadra di Emiliano Mondonico si salva conquistando il tredicesimo posto. A trascinare la squadra in quella stagione del 1995/96 è il giovane centravanti Christian Vieri, neoacquisto e rivelazione dell’anno con 9 reti in 21 gare. Accanto a lui giocano anche José Oscar Herrera, Daniele Fortunato, Domenico Morfeo e Federico Pisani. In Coppa Italia però la Dea si incontra con la Fiorentina di Batistuta, miglior marcatore della competizione, decisivo per la Viola sia a Firenze, dove chiude la partita 1-0, sia al ritorno, dove al 60′ e dopo la rete di Amoruso, sigla ufficialmente la sconfitta dell’Atalanta.

L’ultimo tentativo, prima di questa sera, arriva in un passato poco lontano. Sulla panchina Gian Piero Gasperini. Questa volta il sogno è più concreto. Dopo una stagione idilliaca e inimmaginabile, la Dea conquista non solo il terzo posto ma anche una sedia nella più alta competizione europea, la Champions League. Ai quarti di semifinale l’incontro che quest’anno vale tutto, quello con la Juventus, sconfitta 3-0 grazie alla rete di Castagne e alla doppietta di Zapata. A infrangere i sogni dorati della Dea ci pensa però la Lazio di Inzaghi che negli ultimi dieci minuti libera Milinkovic-Savic e Correa. L’Atalanta deve tornare con la testa agli anni Sessanta per ricordarsi cosa vuol dire alzare una Coppa Italia.

Quest’anno potrebbe essere l’anno buono. Dopo anni di preparazioni e rifiniture la Dea ha oggi il miglior attacco del campionato. Per questa sera è pronta a scontrarsi contro la storia di CR7 sul campo del Mapei Stadium, a Reggio Emilia. Almeno per questa partita le è stato concesso il tifo di 4.300 tifosi per tornare a sognare quella Coppa che non tocca ormai da 58 anni.