Serie A

Atalanta, Piccoli: “Con Gasperini rapporto schietto e sincero. Un sogno giocare a casa”

In vista del premio “Golden Boy-Best Italian Player”, Roberto Piccoli ha rilasciato un’intervista a “Tuttosport”. L’attaccante bergamasco ha iniziato parlando proprio del premio che riceverà.

“Sarà emozionante ricevere un riconoscimento così prestigioso. Il Golden Boy italiano è il coronamento di questa mia prima parte di carriera. Ripaga i sacrifici che hanno fatto i miei genitori e anche io fin da bambino”.

E su Pedri, vincitore del “Golden Boy Absolute Best”.

“Tra quei 20 ci sono giocatori che si sono già affermati ad alto livello. In Italia i giovani vengono considerati in modo diverso. Io, però, sono stato fortunato perché l’Atalanta e lo Spezia, dove ho giocato lo scorso anno in prestito, sono due club che lanciano anche gli Under 21”.

Poi Piccoli ha parlato della sua stagione con la Dea e del fatto di avere più spazio.

“Qualsiasi calciatore vorrebbe giocare di più. Diciamo pure sempre. Rispetto le scelte dell’allenatore perché sono consapevole di far parte di un gruppo con giocatori di livello mondiale, nel quale è semplice ritagliarsi spazi. Il mio obiettivo è quello di farmi trovare pronto quando vengo chiamato in causa”.

E su un eventuale prestito a gennaio ha parlato così.

“E’ un sogno per me giocare a casa, nel club in cui sono cresciuto e per il quale tifo. Con Gasperini ho un rapporto bello, ma soprattutto schietto e sincero: nelle prossime settimane prenderemo insieme la decisione migliore come abbiamo sempre fatto anche in passato”.

L’intervista è continuata proprio parlando dell’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini e del suo allenatore allo Spezia, Vincenzo Italiano.

“Gasp mi dice sempre di non fermarmi mai. Mentre Italiano, il mio allenatore lo scorso anno allo Spezia, mi martellava sull’aspetto della concentrazione. Avendo lavorato con lui per un anno, non mi stupisce l’ottima annata della Fiorentina. Italiano e Gasperini sono diversi ma entrambi bravissimi”.

E ha poi concluso parlando del suo compagno di squadra, Duvan Zapata.

“Innanzitutto cerco di imparare da Zapata con cui mi alleno tutti i giorni. Ma provo a “rubare” i segreti del mestiere anche a Muriel e Ilicic. Per caratteristiche tento di imitare soprattutto Duvan, che possiede una fisicità straripante e anche Ibrahimovic. Di Zapata e Ibra ammiro l’incredibile cattiveria agonistica”.

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Published by
Francesca Galbiati