Antonio Percassi, presidente della Dea da ormai dieci anni, ha parlato al quotidiano della città di Bergamo, facendo il punto sull’Atalanta, sul mercato svolto e sui lavori al Gewiss Stadium.
Testa della classifica: “Sono felice per questa grande partenza. Siamo già a meno 31… dallo Champagne!
Perché dovrei parlare di scudetto? Poi perdi due partite e sei il presuntuoso che s’è schiantato. Noi saremo tanto più forti quanto più resteremo l’Atalanta: più sali in alto, più devi guardare in basso. Siamo in due al primo posto e il Napoli ha giocato una gara in meno. Sabato ci andiamo, sarà dura. E poi ci aspettano altre 35 partite.”
Collocazione dell’Atalanta: “Semplicemente non la colloco, non è l’anno: molte squadre si sono rinforzate. Juve e Inter sopra tutte, il Napoli le ha avvicinate. Poi c’è il gruppo che punta l’Europa e le sorprese. Noi dobbiamo giocare sempre per vincere. Poi a primavera ci guarderemo intorno.”
Champions: “Stiamo per cominciare la quarta grande esperienza. La continuità fa la differenza, ripeterci sarebbe il nostro verso scudetto. In Europa impari e migliori. E la Champions è l’università. Nel girone di quest’anno vedo similitudini con quello della stagione scorsa, sono convinto che ce la giocheremo, penso che sarà decisivo non partire come a Zagabria. Ma da allora siamo cresciuti: la squadra, il mister, di certo il club. Dal sorteggio mi tormento perché la sorte ci ha mandato due club che rappresentano la storia del calcio e noi li dobbiamo accogliere senza tifosi. Ma così è un altro sport e i bilanci soffrono. E la realtà non aiuta, il virus è ancora qui e non lo possiamo sottovalutare.”
Mercato: “Prima certi club neppure ti rispondevano al telefono, adesso chiamano loro. E tu tocchi con mano come lavorano, come gestiscono dimensioni enormi. La trattativa di Traoré col Manchester è durata quasi un anno, dettagli e scenari sono pazzeschi, incontro dopo incontro abbiamo imparato cose inimmaginabili. Questo porta alla crescita del club e impreziosisce il lavoro di tutti, dal direttore generale Umberto Marino all’intero staff.”
La trattativa di Diallo Traoré: “Pochi giorni dopo la partita di Youth League del City ci ha contattato l’altro Manchester. Lo hanno seguito, è partita la trattativa vera. Siamo andati due volte in Inghilterra, il testo dell’accordo finale è un capolavoro di contrattualità. I professionisti coinvolti nell’operazione sono di alto livello, sul piano della negoziazione abbiamo imparato tantissimo. Ed è soprattutto grazie al lavoro di Luca che siamo arrivati alle cifre finali. Era un’operazione irrinunciabile. Se il ragazzo diventerà un grandissimo avremo riconoscimenti a lungo. Se non avrà fortuna siamo tutelati.”
Kulusevski e Traoré, 80 milioni in due: “L’Atalanta, dopo due terzi posti, sta per cominciare la sua seconda stagione in Champions e la scelta è stata quella di non cedere i titolari. Questa è una gioia ma ha un costo. E, nel frattempo, i Kulusevski e i Diallo ci permettono anche di migliorare le strutture e di rafforzarci come punto di riferimento per i ragazzi.”
Atalanta più forte di sempre: “Sono d’accordo. Non ricordo tanti giocatori così importanti tutti insieme, guidati da Gasperini in panca e Gomez in campo. Loro saranno atalantini e bergamaschi a vita.”
Ilicic e Caldara: “Josip sta sempre meglio e lo rivedremo presto in campo. Mattia è stato sfortunato ma l’Atalanta crede in lui. Zero dubbi, lo aspetteremo.”
Le strutture: “Stiamo progettando altre migliorie. A Zingonia investiremo da 10 a 12 milioni. “
I lavori al Gewiss Stadium: “Lo stadio è un’emozione. Un tuffo al cuore ogni volta che ci vado. Ho seguito i lavori. voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato senza sosta per realizzarlo nei tempi previsti. Era una sfida, abbiamo vinto anche questa. Vedere l’ammirazione e lo stupore di chi lo visita è la cosa che mi da più gioia. Per gli altri lavori, in Curva Sud, senza pubblico si può ipotizzare l’avvio a stagione in corso: serviranno almeno dieci mesi. Il sogno rimane quello di essere pronti per la stagione 2021/2022 con il pubblico sugli spalti.”
Nazionale a Bergamo: “Mancini è un amico, sarà un onore ospitarlo e ospirare Italia e Olanda, nazionali che hanno fatto la storia del calcio. Ci stanno succedendo cose inimmaginabili. Se ci chiederanno di tornare noi, zero dubbi: li accoglieremo sempre a braccia aperte.”