Atalanta, le parole di Gasperini: “Bayer Leverkusen? Vi dico cosa penso”

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Atalanta, le parole di Gasperini: "Bayer Leverkusen? Vi dico cosa penso" (Getty Images, calcioinpillole.com)

Le parole di Gian Piero Gasperini in vista della finalissima di Europa League tra la sua Atalanta e il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. Chiamata all’appuntamento con la storia, la Dea ha la grande opportunità di conquistare il primo trofeo europeo.

Archiviata la delusione di Coppa Italia, persa per mano della Juventus, mercoledì sera alle ore 21:00 l’Atalanta di Gian Piero Gasperini è chiamata all’appuntamento con la storia. Nella cornice dell’Aviva Stadium di Dublino, la Dea avrà la grande chance di conquistare il primo trofeo europeo contro i campionato di Germania del Bayer Leverkusen. Dopo aver eliminato nel doppio confronto il Marsiglia, la formazione bergamasca giocherà la prima finale di Europa League contro la corazzata di Xabi Alonso, che quest’anno sembra essere imbattibile. I Leoni rossoneri infatti si presenteranno nello stadio irlandese con zero sconfitte stagioni stagionali in tutte le gare ufficiali.

In un’intervista rilasciata ai microfoni di UEFA.com, Gian Piero Gasperini ha espresso il proprio parere in vista della finalissima di Europa League tra l’Atalanta e il Bayer Leverkusen. Di seguito, le sue parole: “Prima finale europea? Suona bene. È un grande traguardo e motivo di soddisfazione, ottenuto in una stagione davvero positiva da parte di tutta la squadra. È il punto più alto della mia carriera? Sì, in termini di realizzazione e prestigio assolutamente. In termini di gratificazioni, per fortuna ne ho avute parecchie, anche se forse non allo stesso livello. Non credo che vincere una coppa faccia sempre parte dei parametri con cui si giudica il successo. Ognuno ha i propri obiettivi. Se riesci a superarli di molto, come è successo quest’anno, devi comunque ritenerti molto soddisfatto. Ovviamente, se riusciamo ad aggiungere anche una coppa saremo ancora più soddisfatti“.

Verso Atalanta-Bayer, le parole di Gasperini: “Noi simili a loro”

Gian Piero Gasperini continua l’intervista verso la finale di Europa League tra Atalanta e Bayer Leverkusen, ripercorrendo la propria avventura con la Dea: “Tutto è iniziato otto anni fa, all’improvviso, come capita di solito con le cose belle. In quel periodo c’erano tanti giocatori delle giovanili, vicini alla prima squadra ma poco coinvolti. È stata quella la svolta: da lì in poi il mondo dell’Atalanta è cambiato un po’. Prima l’Europa League, poi la Champions League. Ci sono state tre qualificazioni consecutive in Champions League per una squadra che giocava anche un ottimo calcio e segnava tanto. Anche la corsa in Champions League nel 2019/20 ci ha dato una grande spinta. Siamo arrivati a un passo dalla semifinale e abbiamo affrontato il Paris. È sempre rimasto il massimo traguardo raggiunto, ma devo dire che quest’anno forse lo abbiamo superato e siamo andati oltre“.

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Atalanta, le parole di Gasperini: “Bayer Leverkusen? Vi dico cosa penso” (Getty Images, calcioinpillole.com)

Sul primo trionfo in Europa: “La squadra lo ha sempre voluto. A volte ci sono squadre forti tecnicamente ma prive di fame e determinazione. Dall’inizio della fase a gironi, quando abbiamo giocato a Lisbona e non eravamo favoriti abbiamo giocato grandi partite contro avversari forti. Naturalmente, vincere ad Anfield ha aumentato ancora di più la nostra fiducia“.

Gasperini chiude l’intervista, soffermandosi sul Bayer Leverkusen: “I suoi risultati parlano da soli: non ha mai perso quest’anno. Affronteremo una squadra molto tosta, che ha fatto qualcosa di straordinario nel suo Paese. Sono molto solidi e compatti, difficili da superare. Creare spazi contro di loro è difficile e in più hanno velocità e tecnica in attacco. Sono un’ottima squadra, altrimenti non avrebbero ottenuto questi risultati, ma anche noi abbiamo attributi importanti e spero di poter dare loro problemi per farli sbagliare. Le due squadre hanno un modulo simile: sono molto contento, perché quando ho iniziato a usarlo qualche anno fa eravamo praticamente gli unici. Eravamo noi quelli strani. Adesso, in Champions ed Europa League, ci sono tante squadre che giocano allo stesso modo, anche se con il proprio approccio e il proprio stile. Tre difensori e tre attaccanti sono diventati di moda, si potrebbe dire, o almeno molto comuni“.