Atalanta, la macchina da gol è senza benzina

Atalanta, la macchina da gol è senza benzina

Giuseppe Bellini/Getty Images

Un avvio di stagione a due marce. L’Atalanta di Gian Piero Gasperini aveva iniziato a mille una stagione in cui ora sembra (di già?) essere in debito di ossigeno.

Lo dicono i risultati: tre vittorie nette nelle prime giornate. Score mostruoso da 13 gol segnati (4 a Torino e Lazio, 5 a Cagliari) che faceva pregustare una stagione clamorosa, da record su record. Poi qualcosa si è bloccato. Le sconfitte in stagione su 11 partite, sono solamente tre, ma dal peso specifico importante. Le due in campionato contro il Napoli e Sampdoria, intervallate dalla vittoria sul Midtjylland, con altre 4 reti. Proprio in Champions League è arrivata l’onta che ancora brucia dalle parti di Bergamo: la manita incassata per mano del Liverpool, vittorioso per 5-0 un Gewiss Stadium passato da teatro dei sogni a palco degli incubi.

Lo dicono i numeri, proprio in quei gol che prima abbondavano e ora scarseggiano. A otto giornate di A giocate, il parallelo è inquietanti: sono 14 le reti segnate nelle prime 4 partite, appena 4 nelle altre. Qualcosa si è inceppato nella macchina perfetta di Gasperini. Lo sottolinea anche lo 0-0 contro uno stoico Spezia: era da più di un anno – dal 10 novembre 2019 contro la Samp – che la ‘Dea’ non inciampava in un pareggio a reti bianche.

Qualcosa, come detto, è saltato. Ed è paradossale dirlo per una squadra quinta in una classifica molto corta in testa e in piena corsa per il passaggio agli ottavi di Champions League. Parlare di pseudo-crisi con i due obiettivi della stagione ancora alla portata fa capire il salto di status dell’Atalanta, ormai tra le ‘big’ di questo campionato, con diverse esigente e pretese. Come quelle di Gasperini, che non ha nascosto il proprio disappunto per il rendimento di alcune delle seconde linee.

L’essere diventata grande è reso anche dal gran numero di giocatori regalati alle varie Nazionali. Alcuni lo sono sempre stati, altri si sono presi la maglia della propria selezione grazie alla rinascita sotto la cura Gasperini. L’allenatore della Dea però non trova scuse. E anche qui vede la crescita: non esistono alibi, solo soluzioni da trovare.

D’altronde, come aveva notato proprio Gasperini, le false partenze per l’Atalanta sono la prassi. In questo, il 2020-21 è partito (senza mai fermarsi) molto meglio rispetto al passato. E la stagione in corso rimane un unicum, visto il programma ristretto: partite ogni tre giorni, pausa per le Nazionali e ancora giù con le gare. Ritmi frenetici, che portano alla lunga anche una squadra lucida con l’Atalanta a sbiadirsi. Giocare a mille con tutti questi impegni diventa cosa ardua.

L’Atalanta è abituata a sorprendere. Cosa questa, che rimane però più facile rispetto al confermarsi. Dopo due campionati di fila chiusi al terzo posto, ora i bergamaschi devono mostrare di meritarsi il pass da big. Gasperini è consapevole del potenziale umano e sportivo che ha tra le mani. E non ha dubbi che la sua macchina tornerà presto a viaggiare a pieni giri, come nei tempi migliori.