Atalanta, la grande che non ha più bisogno di nascondersi

Atalanta Crotone

(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Vi ricordate di quando l’Atalanta era una sorpresa, inaspettata, nei piani alti della Serie A? Sembra passato un secolo, e invece sono trascorsi appena due anni. Era la stagione 2018/2019, e con un finale di stagione strepitoso gli orobici di Gasperini conquistarono il quarto posto. Ossia, la prima storica qualificazione in Champions League. Che, un anno fa, ha visto la Dea uscire solo nei quarti di finale contro il PSG. Oggi, l’effetto sorpresa è definitivamente svanito, e l‘Atalanta è a tutti gli effetti una grande, nei numeri e nelle prestazioni. Certificate da una classifica che, con una partita in più, la vede al terzo posto, appaiata alla Juventus da cui, due anni fa, alla fine era separata da 21 punti.

Ecco, questa è forse la cifra della crescita della squadra di Gasperini: aver ridotto, nel tempo, il gap dai grandi club. E giocarsela, realmente, con tutti. Qualcuno, all’inizio del campionato, si era lanciato in previsioni sin troppo ottimistiche, mettendo l’Atalanta in lizza per lo scudetto. Troppo? Forse no, di certo gli impegni in Coppa Italia e Champions League hanno tolto energie, ma anche regalato entusiasmo. Ieri, contro il Crotone, l’ennesima prova di forza. E l’ennesima vittoria di Gasperini, che ha ricucito, dopo averlo ricostruito, con il pupillo Ilicic.

La Champions, per il terzo anno consecutivo, a questo punto è un obiettivo, se non addirittura l’obiettivo minimo. La concorrenza è tanta, certo, ma per gioco espresso e continuità, sin qui, nessuno dietro a Inter e Milan ha fatto meglio dell’Atalanta. Che, del resto, ha una ricchezza di soluzioni e possibilità che poche altre hanno. Oltre, ovviamente, ad un impianto di gioco consolidato ed oliato, in cui ogni pezzo si inserisce alla perfezione. Con due punte di diamante: Muriel, ormai credibile anche da titolare, e Gosens, un laterale che segna quanto e più di una seconda punta. Il limite? Non c’è.