L’Atalanta, da favola a solida realtà. Parola di Gian Piero Gasperini, autore, insieme alla società bergamasca, di un vero e proprio miracolo calcistico che ha portato una squadra di provincia dalla bassa classifica alla Champions League in pochissimi anni.
Ed ora l’obiettivo è lo Scudetto: “L’obiettivo è migliorare la nostra classifica dello scorso anno – precisa Gasperini, intervenuto durante e dopo il Festival dello Sport – Certo, la fame non è diminuita e fa piacere che le ambizioni aumentano di anno in anno, significa che stiamo facendo bene. Abbiamo fatto tante cose in questi quattro anni, ma abbiamo ancora tanti difetti sui quali lavorare. Il campionato italiano diventa sempre più difficile e quest’anno Roma, Napoli, Inter e Milan si sono rafforzate molto. La Juventus, poi, ha preso uno dei giovani italiani più promettenti del nostro calcio: Federico Chiesa“.
Difetti… ben nascosti. Tanto che Gasperini ammette che “è normale che gli altri ci guardino. Con il gioco ed i risultati che facciamo, tante squadre iniziano ad imitarci. La difesa a tre è sempre più utilizzata. L’Inter gioca a tre, ma in modo diverso rispetto a noi. Lazio e Roma, invece, in modo molto simile al nostro”.
Il tecnico nerazzurro parla poi del mercato appena concluso, dell’infortunio di Caldara: “Ci dispiace per il suo infortunio, ma siamo coperti con Mojica e Depaoli. Abbiamo operato bene sul mercato ed ora abbiamo una rosa sempre più completa. In attacco abbiamo tantissima qualità e sono fiducioso di poter recuperare Ilicic. Tornerà. Sono stato tra i più scettici, ma ora sono fiducioso perché sta dando delle risposte incredibili. Quindi penso e spero che tornerà molto preso. Negli ultimi anni sono cresciuti giovani interessanti come Traorè e Kulusevski, che abbiamo poi venduto con quotazioni molto alte. Questo accresce la credibilità del club a livello internazionale”.
Ed a proposito di internazionale, Gasperini lancia un pensiero anche alla prossime sfide di Champions League, in particolare quella contro il Liverpool: “E’ una top mondiale e sarà difficile confrontarsi con loro come lo è stato prima con il City. Dobbiamo uscire più ricchi dalla passata stagione, l’ambizione è quella di poterci giocare la qualificazione. Vorrei che questa sia la normalità e non la sorpresa come l’anno scorso”.
Per obiettivi sempre più grandi servirà un Papu Gomez sempre più grande: “Con lui non è stato sempre rose e fiori. Il Papu ha grandi valori e abbiamo cercato sempre di metterci al servizio dell’Atalanta. C’è stato qualche momento di tensione tra me e lui, ma non molti. Tendeva ad allenarsi poco, perché nella sua mentalità era così che doveva andare. Ora non salta un allenamento e mi ha aiutato tantissimo nel rapporto con gli altri calciatori”.
Gasperini parla poi dell’ipotesi play-off per la Serie A: “E’ vero che siamo in una situazione particolare, ma io credo che bisogna giocare il campionato sempre nello stesso modo tradizionale”.
Infine brutti ricordi, quelli del Covid che distrugge Bergamo: “Il ritorno da Valencia fu tremendo – racconta Gasperini – Sembrava una città in guerra. Per strada non c’era nessuno e si sentivano soltanto i rumori delle sirene delle ambulanze. Io presi il Covid, ma senza saperlo. Ebbi qualche sintomo per qualche giorno, ma nessun problema respiratorio. Ebbi comunque tantissima paura”.