Atalanta: un errore individuale rovina un sogno, ma non cambia la realtà

Atalanta: un errore individuale rovina un sogno, ma non cambia la realtà

(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

L’Atalanta esce a testa altissima dallo scontro con il Real Madrid e no, non è assolutamente un cliché. Per i primi 30 minuti di gioco gli orobici hanno tenuto bene il campo, soffrendo poco e rischiando anche concretamente di andare in vantaggio in un paio di occasioni.

Atalanta eliminata, ma a testa alta

Una partita preparata bene tatticamente da Gasperini, consapevole dei propri mezzi. Il tecnico dei nerazzurri era convinto di potersi giocare la qualificazione fino alla fine e probabilmente senza gli errori di Sportiello prima e di Ilicic e Toloi poi la serata sarebbe stata diversa. Di fronte c’era naturalmente il Real Madrid e non una squadra qualunque: per quanto questo non sia il Real più forte degli ultimi anni, i Blancos avevano pur sempre tra le proprie fila gente come Modric, Kroos, Sergio Ramos, Vinicius, Valverde, Mendy, Coutrois etc etc. Giocatori di grande calibro, di caratura internazionale e a tratti proprio di un calcio di un altro pianeta.

L’Atalanta se l’è giocata, sia all’andata che al ritorno, con una preparazione maniacale sotto l’aspetto tattico, la stessa utilizzata da Zidane. Il Real conosceva bene le caratteristiche dei propri avversari e con estrema umiltà si è sistemato in campo in modo tale da provare ad arginare al meglio l’Atalanta di Gasperini, sistemandosi tatticamente in maniera diversa da quella solita. Gasperini l’ha preparata per una squadra che ci credeva e non per chi aveva nulla da perdere, cercando di tenere il risultato in bilico fino al momento in cui avrebbe inserito diversi pezzi da 90 come Zapata e Ilicic, non al massimo della forma.

L’Atalanta ci credeva e vedendo il Real Madrid dei primi minuti, chiuso e concentrato alla fase difensiva, era anche giusto.

Purtroppo è arrivata l’eliminazione ma come detto prima l’Atalanta esce a testa alta, con la consapevolezza di essere una delle squadre più forti e più brillanti d’Europa, senza individualità pazzesche ma con una coesione e con un’identità ben precisa, a tratti introvabile in giro per il mondo. Da qui si deve ripartire per far crescere sempre di più il calcio italiano.

Gosens Goleador
(Photo by Paolo Rattini/Getty Images)