Sul percorso europeo dell’Atalanta di Gasperini ci sarà il Lipsia. L’urna di Nyon ha offerto un confronto interessante e dagli alti contenuti tecnici tra due squadre che, più di ogni altra, condividono una filosofia di gioco moderna votata al fraseggio e alla crescita dei giovani. Moduli pressappoco speculari e sfide cruciali per le ali del centrocampo. Lipsia-Atalanta si presenta come una delle sfide di Europa League più affascinanti del tabellone.
La macchina costruita da Nagelsmann, nel corso della sua gestione tra il 2019 e il 2021, si era inceppata ad inizio stagione. L’arrivo del tecnico Jesse Marsch aveva cambiato radicalmente la natura di una squadra tatticamente definita negli anni. Il passaggio al 4-2-3-1 aveva ingolfato i meccanismi dal Lipsia, tanto da produrre un avvio di stagione che, nel mese di dicembre, vedeva il gioiellino del gruppo Red Bull in undicesima posizione. L’arrivo di Tedesco ha ripristinato la lucentezza del gioco, con un diktat preciso: ripartire dalla certezze. Certezze ritrovate in un 3-4-1-2 – all’occorrenza 3-4-2-1 – che ha di nuovo esaltato gli interpreti. 11 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte per il neo tecnico che, ora, si trova in quinta posizione in Bundesliga e in piena lotta per l’Europa che conta.
Il Lipsia non è riuscito a passare il girone di Champions League – proprio come l’Atalanta – nel gruppo delle super potenze Manchester City e PSG. I tedeschi sono approdati agli ottavi senza giocare, vista l’esclusione dello Spartak Mosca – sorteggiato come avversario – per via del conflitto bellico tra Russia e Ucraina.
La formazione tipo esalta i tanti giovani portati in Germania dalla dirigenza: dai due baby difensori Simakan (classe 2000) e Gvardiol (classe 2002) ai centrocampisti Haidara (classe 1997), Laimer (classe 1997), fino al gioiello della linea mancina Angeliño (classe 1997) e la fantasia di un super reparto avanzato composto da Forsberg, Nkunku e André Silva. Il francese, ex PSG, è letteralmente esploso in questa stagione con ben 26 reti e 15 assist – tra tutte le competizioni – e mansioni più ‘d’area’ rispetto al precedente ruolo tra le linee della trequarti.
Filosofia giovane, gioco propositivo e pressing a tutto campo di fattura teutonica, il cosiddetto gegenpressing. Sarà come guardarsi allo specchio per l’Atalanta che, sul calcio verticale e l’intensità, ha costruito le sue recenti fortune. Una sfida di calcio vero tra due delle realtà più interessanti del panorama continentale.