Atalanta, un calcio alle voci ma ora che succederà?
Non era facile, non in un contesto di questo tipo. L’Atalanta, nel pieno di una vera e propria baraonda mediatica, ritrova la compattezza e conquista gli ottavi di finale di Champions League, per il secondo anno consecutivo. Al termine del match, le parole dei protagonisti sono andate tutte nella stessa direzione. Voglia di lavorare, di guardare avanti e anteporre la Dea agli interessi personali. La qualificazione conquistata all’Amsterdam Arena, è frutto di una ritrovata coesione. Almeno per una notte. Una lieve iniezione di serenità, che era fondamentale per l’ambiente orobico. Una notte di schiarite, dopo la tempesta torrenziale che si è abbattuta sulla “Favola” della Serie A. E non è da poco l’atteggiamento della squadra che, con saggezza, ha dato priorità al presente rappresentato dalla Champions League, in attesa di scoprire le carte, sul futuro del mondo Atalanta.
Ci ha provato Gian Piero Gasperini, al termine del match, ma con il freno tirato. È tutto ok, tutti lavorano e tutti pensano al campo. Non c’è nessun problema. Ma non chiedete al tecnico che futuro sarà. Lo stesso Alejandro Gomez, da vero uomo simbolo della squadra, ha voluto ridare elettricità positiva all’ambiente, affidandosi ai social. “Continuate a parlare che noi continuiamo a fare la storia di questa società”. Questa la breve didascalia, unitamente ad una foto dell’Atalanta in esultanza, unita, armonica. Lo sa bene uno d’esperienza come Gomez. Si è parlato troppo e, inevitabilmente, si parlerà ancora. Che parlino e discutano. Le parole vere, quelle che decideranno il futuro della Dea, stavolta non dovranno circolare. Pertanto, ognuno adempia ai suoi doveri, conquistando gli ottavi di Champions, poi cali il sipario. Il chiacchiericcio, ora, non serve a nessuno.
Che futuro sarà?
E come in una fase di gioco, tipica della miglior Atalanta, Percassi rimette ordine, Gasperini elude il dribbling avversario, Gomez fa Gomez e finalizza. Non casuale la scelta delle “aree di gioco”. Le due figure “istituzionali” orobiche affrontano la stampa. Il Papu batte un colpo nella bolgia dei social, dove tutti mormorano. In compenso, di smentire quanto accaduto, non passa per la testa a nessuno. Nessun protagonista contraddice il contenuto di quei laceranti audio circolati. Gasperini li “aggira”: “Non commento a voci senza firma e faccia”. La dimostrazione che, oltre la vittoria, le posizioni assunte dietro le quinte, sono ancora molto distanti. Intanto, la qualificazione riporta la calma, nel pieno della bufera. Il percorso della Dea, inevitabilmente, resta qualcosa di prezioso dove tutti hanno i loro meriti. La Champions League dona un pò di quiete, in attesa del futuro, tutto da scrivere per l’Atalanta. Ora è il momento della guadagnata gioia sul campo. Il tempo delle voci tornerà, ma non adesso. E tutti si chiedono: che futuro sarà?