Calciomercato Italia

Atalanta, arriva una maxi offerta per Hojlund: la risposta della Dea

L’Atalanta è sempre stata una bottega carissima e gelosa dei propri gioielli,  e la situazione di certo non cambierà per Rasmus Hojlund. Il club bergamasco è ben consapevole che il centravanti danese è uno dei gioielli più ricercati del mercato italiano, e sa benissimo che dall’estero diverse squadre sarebbero pronte ad offrire delle cifre importanti per lui. C’è però una terza consapevolezza che spinge il club bergamasco a riflettere, vale a dire l’impossibilità di opporsi ai richiami dei top club, una dinamica che i nerazzurri hanno sempre affrontato trattandola come un’opportunità per crescere e migliorare. Questo breve excursus sul modus operandi della Dea è servito a presentare la situazione di Hojlund, che ormai da settimane è diventato il primo obiettivo del Manchester United per l’attacco.

(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Atalanta, il Manchester United offre 70 milioni per Hojlund: la Dea ne vuole 90

La situazione è piuttosto limpida in casa Atalanta. Il club non ha infatti bisogno di vendere, e ciò implica che l’unico modo per potersi assicurare i suoi gioielli è quello di offrire delle cifre da capogiro, come dimostrato dalle richieste per Scalvini (valutato 50 milioni dalla Dea). Il Manchester United, d’altra parte, ha un disperato bisogno di un centravanti a cui affidare la titolarità nella stagione alle porte, e Rasmus Hojlund rappresenta, per caratteristiche, età e potenzialità, una delle scelte di maggior qualità in tutta Europa. Secondo quanto riportato da TMW, i Red Devils sarebbero pronti a mettere sul piatto ben 70 milioni di euro per il diamante norreno, una cifra che tuttavia non verrà accettata dai bergamaschi.

Il club lombardo ha infatti chiede 90 milioni di euro per lasciar andare il suo attaccante, un prezzo davvero titanico che farebbe vacillare chiunque in questo momento. Difficile pensare che lo United si arrenderà, ma tali cifre spingerebbero chiunque a guardarsi attorno.

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Published by
Francesco Lionetti