Atalanta, arriva Kovalenko: obiettivo far dimenticare il Papu Gomez

Kovalenko

(Photo by Sergei SUPINSKY / AFP) (Photo by SERGEI SUPINSKY/AFP via Getty Images)

Perso un Papu se ne fa un altro. Nell’ultimo giorno della sessione invernale di calciomercato, l’Atalanta ha chiuso la trattativa con lo Shaktar Donetsk per portare a Bergamo Viktor Kovalenko, calciatore ucraino classe ’96.

La trattativa con il club d’origine è stata piuttosto agevole: il calciatore – in scadenza di contratto a fine stagione – era già stato opzionato dall’Atalanta che ha dovuto sborsare 700 mila euro per anticipare il suo arrivo in Italia di sei mesi. L’accelerata è dovuta alla partenza del Papu Gomez che, oltre a lasciare un vuoto nel cuore dei tifosi nerazzurri, ha lasciato libero uno spazio nella rosa a disposizione di Gasperini.

In realtà, definire Kovalenko il sostituto del Papu Gomez è più una suggestione, una forzatura narrativa, che la realtà. La prima differenza che salta subito all’occhio è la fisicità: il calciatore ex Shaktar è alto 1,82 m e rispetto all’argentino paga un po’ nello spunto nel breve ma può offrire qualcosa in più dal punto di vista della forza e della potenza espressa in campo. Inoltre, l’ingresso in squadra del trequartista ucraino, al posto di Gomez, abbassa ulteriormente l’età media. Kovalenko ha 24 anni e il suo percorso di crescita è ancora tutto in divenire.

Il calciatore ucraino può giocare come trequartista ma si trova a suo agio in qualsiasi posizione del centrocampo. Per questo, non è da escludere che Gasperini lo possa impiegare come centrocampista box to box. Fa della versatilità una delle sue caratteristiche principali e questo lo iscrive di diritto al club di quelli che si definiscono centrocampisti moderni.

Nella stagione in corso, Kovalenko ha giocato 11 partite tra campionato ucraino e Champions League, segnando 4 reti. Uno score niente male per un calciatore che dimostra di vedere la porta: nel 2015 è stato capocannoniere del Mondiale Under 20 con 5 reti, a pari merito con l’ungherese Bence Mervò. Davanti ad una “vecchia” conoscenza del calcio italiano come André Silva o calciatori del calibro di Correa dell’Atletico Madrid.

Prima di immaginare in quale posizione Kovalenko potrà giocare nell’Atalanta, o quale potrà essere il suo contributo in questa seconda parte di stagione, ci vorrà un fisiologico periodo di adattamento. Per il giocatore, cresciuto nel settore giovanile dello Shaktar Donetsk, si tratta della prima esperienza calcistica fuori dai confini ucraini. I presupposti sembrano ottimi, adesso toccherà a Gasperini inserire sapientemente l’ennesimo ingranaggio in quella macchina perfetta che negli anni è diventata l’Atalanta.