Arthur e Mckennie: i titolari (quasi) mai avuti a disposizione (insieme) da Pirlo
Ad inizio stagione e ormai da qualche anno, il reparto più criticato della Juventus è quasi sempre il centrocampo. Dall’addio dei vari Pogba, Vidal, Marchisio e anche Pirlo, la mediana bianconera è stata presa letteralmente di mira dagli addetti ai lavori.
Juventus orfana del centrocampo titolare
Negli ultimi anni non c’è mai stato un centrocampo degno di quel nome ma soprattutto degno di una squadra come la Juventus, sempre ben attrezzata negli altri reparti ma poco fornita in mezzo al campo. Di flop ce ne sono stati tanti e anche quest’anno sembrava essere orfano di grandi calciatori in quella zona del campo.
Arthur prima e McKennie poi hanno però smentito le voci in maniera individuale. Entrambi si sono resi fondamentali per Pirlo in diversi momenti della stagione, diventando di fatto perni dello scacchiere bianconero. Quando sono al massimo è difficile che il tecnico non li faccia giocare, anche quando si deve ricorrere a misure drastiche forzando il loro rientro. Arthur lo sa bene: il brasiliano è stato infortunato più volte nel corso di questa stagione, ma Pirlo prova sempre a farlo giocare poiché lo ritiene indispensabile. La qualità che ha risulta fondamentale nella costruzione dal basso così come fondamentale è la capacità di inserimento di Mckennie, profilo determinante anche in fase di non possesso. Anche lo statunitense è diventato con il tempo indispensabile per Pirlo, ma anche in questo caso i problemi fisici non sono stati pochi per l’ex Schalke.
I due centrocampisti insieme si completano: Arthur e Mckennie formano una coppia formidabile, costituita da tanta qualità e da tanta tecnica, a tratti una delle migliori coppie di centrocampo in Serie A. Allora perchè i risultati non arrivano? Semplice, perchè Pirlo non ha praticamente quasi mai potuto contare su entrambi contemporaneamente. Insieme infatti Mckennie e Arthur hanno giocato soltanto 7 partite da titolari, portando a casa tra l’altro 7 vittorie e vincendo partite determinate e complicate come quelle con Barcellona e Roma o anche quella con il Napoli in finale di Supercoppa.