Anche la Cina pensa a tagliare gli stipendi dei calciatori
La crisi del mondo del calcio non si ferma al Vecchio Continente. Anche la Cina, paese che sembra aver sconfitto il Covid-19 ed in forte ripresa, valuta un taglio agli stipendi dei calciatori.
Parola del presidente della Chinese Football Association Chen Xuyuan; che sta valutando l’introduzione di misure atte a limitare gli ingaggi dei calciatori e di conseguenza le spese eccessive dei club. Il calcio cinese non è uscito indenne dalla crisi economica, derivata dallo scoppio della pandemia di Covid-19. A maggio infatti il Tianjin Tianhai ha presentato richiesta di bancarotta, in una situazione societaria già compromessa prima dello scoppio della crisi, a causa dei problemi giudiziari che hanno coinvolto il presidente del club, Shu Yuhui. Il caso del Tianjin è suonato come un campanello d’allarme per il calcio cinese, da qui la decisione di porre un tetto alle spese.
Chen Xuyuan ha evidenziato l’insostenibilità economica dei campionati, a causa delle spese eccessive. Sono quindi allo studio della Federcalcio cinese misure adeguate per frenare la spesa dei club e ridurre gli stipendi dei calciatori. “Mantenere il buon funzionamento dei campionati di calcio cinesi è un compito di cui ho parlato molte volte da quando sono venuto a lavorare alla Chinese Football Association – ha affermato Chen Xuyuan – e non credo che i nostri campionati siano sostenibili. La ragione principale della loro insostenibilità è la spesa eccessiva. Questo deve cambiare. Altrimenti, i campionati di calcio cinesi non dureranno a lungo”.
Già a inizio anno sono arrivate le prime misure per arginare le spese eccessive nel mondo del calcio. A gennaio la Chinese Football Association ha introdotto un tetto per gli stipendi dei calciatori stranieri, fissandolo a 3,3 milioni di dollari annui, mentre per i giocatori cinesi è stato fissato un limite di 1,4 milioni di dollari sugli ingaggi annuali. È già in vigore dal 2018 invece una tassa del 100% relativa ai costi di trasferimento di giocatori stranieri. Questo provvedimento strumento ha lo scopo sia limitare le spese dei club cinesi per gli acquisti dall’estero (ricordiamo gli acquisti di Tevez e Pellè, con annessi stipendi faraonici); ma anche quello di incentivare lo sviluppo del calcio giovanile cinese, destinando il ricavo della tassa al finanziamento dei vivai nazionali.