Alternanza Meret-Ospina, l’analisi esclusiva con Gennaro Iezzo

Imago - Foto Cesare Purini / Insidefoto

Meret o Ospina? Non è la mera domanda di un fantallenatore afflitto dai dubbi di formazione, bensì un articolato nodo tattico relativo ai meccanismi del Napoli che, inevitabilmente, crea e creerà dibattito. Abbiamo fatto il punto di tale analisi insieme a Gennaro Iezzo, storico portiere del Napoli con 119 presenze complessive tra le file dei partenopei. Portiere che ha posto le basi per l’avvento del Napoli moderno. Un Napoli in grado di confermarsi una big del calcio nostrano, nonché una realtà calcistica di rilievo nel palcoscenico europeo. In merito alla chiacchierata alternanza tra Meret e Ospina, Iezzo, portiere della della storica promozione azzurra della stagione 2006/07, ha esposto le sue considerazioni in esclusiva per CIP.

Turnover pericoloso

“Parliamo di due grandi giocatori. A mio modo di vedere, però, il turnover non fa bene alle prestazioni di un portiere. Per rendere in modo decisivo ci vuole continuità, non è facile ottenere certe prestazioni se non si è abituati ad essere in campo con costanza”. Tale ragionamento di Iezzo, non può che riportare alla mente i momenti complessi attraversati dal giovane classe 1997 del Napoli. Un portiere di talento cristallino, capace di deliziare la platea con interventi fenomenali. Come dimenticare quello in Champions League su Salah (Prima partita del girone E, stagione 2019/20, ndr) o anche la tripla parata in Napoli-Verona del 19 ottobre 2019. Se ne potrebbero citare innumerevoli. Lo stesso gioiello, però, è incappato anche in momenti complessi, come la mancata presa sul tiro di Lukaku in Napoli-Inter di questo gennaio. Così come il grossolano errore in Napoli-Atalanta, alla decima di campionato della stagione 2019/20.

In questo senso, oltre alla gioventù che, senza dubbio, deve mettere Meret di fronte a difficoltà che lo aiutino a crescere, può aver influito la mancanza di continuità sottolineata da Iezzo. La staffetta tra i due portieri, inizialmente avanzata da Ancelotti e, successivamente confermata a gran voce dal tecnico Gattuso, può aver destabilizzato la serenità di un ragazzo che a Napoli cerca la propria consacrazione, ostacolandone le tappe della propria crescita.

OneFootball – (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)
Gestione dei caratteri e dei differenti avversari

Un aspetto, non di poco conto, è assolutamente quello che riguarda la capacità di gestire i caratteri di due portieri profondamente diversi. Non prettamente dal punto di vista tecnico ma, altresì sul piano psicologico. Se Meret ha bisogno di maggiori impulsi emotivi, data la giovane età, può senz’altro giovare della propria esperienza David Ospina, più incline a reggere le pressioni di tale alternanza, Iezzo conferma: “Sicuramente Ospina va meno in difficoltà se non gioca delle partite. Parliamo di un portiere molto più esperto, per questo motivo gestisce meglio la situazione e, ovviamente, può aiutare molto Meret”. Sarà dunque fondamentale anche la complicità tra i due portieri, con due ingenti bagagli tecnici. Una complicità che può agevolare e rendere efficace le prestazioni di entrambi.

Il tecnico Gattuso, pungolato sull’argomento anche dopo il match contro il Bologna, ha riferito ai microfoni di Sky Sport: “Loro lo sanno, faranno 35 partite uno e 30 un altro. Ci vuole impegno, ci vuole serietà. Se stanno sul pezzo e ci sta dentro con la testa si può fare tutto. Ho due ottimi portieri, di qualità. Come li scelgo? Meret è migliorato tanto nelle giocate coi piedi. Con me è cresciuto tanto e può farlo ancora, perché ci sta lavorando. Li scelgo in base a come gli avversari vogliono venire a prenderci“. L’allenatore ex Milan, dunque, solleva un’argomentazione di natura tattica che, senza dubbio, risolleva anche un’annosa questione sul ruolo del portiere nell’impostazione della manovra nel calcio moderno. A tal proposito, Iezzo condivide la tesi tattica di Gattuso: “Ai miei tempi il portiere giocava meno con i piedi ma oggi è diverso. Non tutti gli avversari ti attaccano nello stesso modo e, in ogni partita, ci sono momenti diversi. A volte il portiere, giocando con i piedi, dà un contributo davvero importante per scavalcare il pressing offensivo. Avere un portiere che ha questa abilità può determinare la partita”.

OneFootball – (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Capacità di isolarsi dalle critiche e concentrarsi sul lavoro

Innegabilmente, questo tipo di scenario, ha finora penalizzato più il giovane Meret piuttosto che il più ‘rodato’ Ospina. A tale riguardo, tuttavia, non ci si deve dimenticare che Meret è il futuro della scuola dei portieri italiani. Insieme a Donnarumma, Cragno e Gollini, l’estremo difensore ex Spal rappresenta l’élite del ruolo del portiere nel calcio nostrano, in particolar modo, rappresenta l’avvenire per la Nazionale italiana, in un ruolo che raccoglierà l’eredità di veri e propri giganti della storia del pallone tricolore, su tutti Gianluigi Buffon. Non lo dimenticano gli appassionati, così come non deve dimenticarlo lo stesso Meret. A tale riguardo, Iezzo consiglia a Meret: “Lui deve lavorare sodo, non deve mai dimenticarsi di essere un grande portiere, non solo in Italia. Meret ha dimostrato che può giocarsela con i migliori in Europa. Deve stare tranquillo e concentrarsi su sè stesso. Lui sa che il calcio purtroppo è anche questo: basta sbagliare una partita e ti piovono addosso tante critiche”.

Dunque, l’alternanza Meret-Ospina farà ancora scrivere pagine di dibattiti. In questo momento, tuttavia, Gattuso non intende fare marcia indietro e, solo il tempo e il campo, potranno dire se questa strategia darà i giusti frutti. Quel che è certo, è che il Napoli può appoggiarsi su due portieri di assoluto livello. Se Ospina rappresenta una certezza di qualità e ‘mestiere’, Meret può diventare uno dei protagonisti dello scenario calcistico mondiali negli anni futuri, con un talento fuori dall’ordinario.

Infine, esulando dalla questione Meret-Ospina, Gennaro Iezzo ha dato un suo parere sugli obiettivi del Napoli e sui traguardi raggiungibili. L’ex portiere si discosta dalla “prudenza” di Gattuso e afferma senza dubbio: “Ho rispetto per le parole di Gattuso, però, io credo che il Napoli sia da scudetto. Specialmente in una stagione così particolare, sono sicuro che il Napoli non abbia niente di meno di Milan, Inter, Juventus e tutte le grandi squadre che possono fare una grande stagione”.