Alta tensione Milan: scoppia la lite | Baraonda sul futuro: a giugno il divorzio è inevitabile

Alta tensione Milan: scoppia la lite | Baraonda sul futuro: a giugno il divorzio è inevitabile

Furlani-Ibrahimovic, le due anime del Diavolo - ansa - calcioinpillole.com

Il Milan è una polveriera non solo a livello di gruppo squadra, ma anche a livello dirigenziale. L’alta tensione non può che portare al divorzio.

La stagione del Milan è da analisi. Tutto nasce con un controsenso: la dirigenza rossonera sceglie Julen Lopetegui come successore di Stefano Pioli, sembra tutto fatto all’improvviso il dietrofront. Da una parte c’è la piazza in rivolta perché non vuole l’allenatore spagnolo, dall’altra il retroscena raccontato dallo stesso entrenador: il mancato in arrivo sarebbe dovuto ad una guerra interna al Milan.

Alla fine Paulo Fonseca è un ripiego e le conseguenze non possono essere che nefaste: niente risultati, cooling breaking iconico di Leao e Theo in Lazio-Milan, rigori (entrambi sbagliati) di Theo (sempre lui) e Abraham che avrebbe dovuto tirare Pulisic in Fiorentina-Milan. L’allenatore portoghese è rimasto da solo, fino al suo esonero a ridosso di Natale.

Arriva Sergio Conceicao e tutto sembra sistemato con il successo in Supercoppa italiana. Macché. Anche l’allenatore portoghese discute animatamente (davanti alle telecamere) con Calabria, mette Leao e Theo a ripetizione in panchina, i risultati sono sempre altalenanti. L’eliminazione in Champions per mano del Feyenoord e complice un rosso assurdo a Theo (doppia ammonizione con annessa simulazione) la cartina di tornasole del fallimento del Milan.

Gerry Cardinale apre il casting per un nuovo direttore sportivo, poi si comincerà a lavorare anche sul fronte panchina, perché neanche Sergio Conceicao continuerà sulla panchina rossonera, almeno fino a prova contraria.

Paradosso Milan

Eppure il Milan ha messo in bacheca un trofeo (la Supercoppa), ne potrebbe conquistare un altro a forma di coccarda tricolore, la partecipazione alla prossima Champions League è ancora possibile dopo i due successi di fila prima della sosta.

Insomma c’è ancora in ballo qualcosa in questa stagione assurda da tutto e il suo esatto contrario. Eppure il Milan è già proiettato alla stagione che verrà. Il testa a testa Tare-Paratici per il ruolo di direttore sportivo sta tenendo banco, così come Max Allegri nome caldo per la ricostruzione del Diavolo. Eppure emerge tanta confusione, che fa rima con l’alta tensione.

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic, braccio destro di Gerry Cardinale, numero uno di RedBird – lapresse – calcioinpillole.com

Forti divergenze

Secondo Er Faina ci sarebbero forti divergenze tra le varie anime del Diavolo. Furlani spinge per Paratici e di conseguenza per il ritorno in rossonero di Max Allegri, mentre Ibrahimovic preferisce Tare.

Sempre secondo Er Faina questi dissapori potrebbero portare Zlatan a lasciare il Milan a fine stagione, proprio a causa del raffreddamento nei rapporti con Furlani. Insomma, l’ennesima baraonda figlia di una stagione dove è beato chi ci capisce qualcosa.