Roberto De Zerbi è stata la grande rivelazione degli ultimi anni. Un allenatore giovane, con un’idea di gioco chiara e propositiva. La prima esperienza in A con il Benevento non andò bene, con la retrocessione a fine anno, ma gli addetti ai lavori notarono la sapienza tattica di De Zerbi. Così arrivò la chiamata del Sassuolo, che decise di scommettere su di lui per aprire un nuovo ciclo. Un ciclo esaltante, durante il quale in Emilia hanno assaporato un calcio appagante e divertente. Sfortunatamente non vincente quanto si sperava, con alla fine della stagione sempre l’amaro in bocca di non aver raggiunto per un pelo l’Europa. Così si concludeva nel giugno scorso anche l’ultima stagione in neroverde di De Zerbi, terminato proprio per un ottavo posto che sapeva di sconfitta. Troppa la voglia dell’allenatore di confrontarsi con qualcosa di diverso, di più complicato. Un campionato estero e le competizioni europee con le sfide ogni tre giorni, L’unico modo per compiere un ulteriore step nella crescita da allenatore.
Rimane un mistero il perché nessun club italiano l’abbia tesserato, nonostante l’incredibile valzer di panchine avvenuto quest’estate. E’ dovuto emigrare lontano, in Ucraina allo Shakhtar Donetsk. Non un campionato esaltante, ma un club che ormai è storico in Europa e con una rosa sulla carta divertente e ricca di qualità. Sfortunatamente è rimasto tutto sulla carta, perché De Zerbi ha dovuto subito fare i conti con un ambiente difficile, causa in particolare la complessa situazione geopolitica. A cui si è aggiunto uno spogliatoio prevalentemente sudamericano con cui non si è trovato subito un feeling, che si è dimostrato nelle sfide di Champions molto sotto le aspettative.
La Champions doveva essere la prova del nove e conseguente rampa di lancio per l’allenatore italiano. Il sorteggio sicuramente non ha aiutato, ma l’esperienza europea è stata un totale fallimento. Un ultimo posto nel girone che ha deluso tutti, finendo dietro anche al semi sconosciuto Sheriff Tiraspol. In campionato invece il club si trova al primo posto dopo 18 giornate, con la Dinamo Kiev subito dietro a due punti. La vittoria dello scudetto è imprescindibile per De Zerbi, che però è sembrato molto titubante su quest’esperienza nelle ultime settimane, non nascondendo un certo pentimento per la scelta fatta. Chissà se lo rivedremo già nel 2022 su una panchina italiana.