Allegri: “Domani sarà importante giocare bene tecnicamente”
Massimiliano Allegri, intervenuto nella classica conferenza stampa della vigilia, ha presentato la gara col Chelsea di domani sera. Ecco le sue parole:
SULLE SCELTE IN ATTACCO: “Ho le idee confuse…A parte le battute abbiamo fatto un buon allenamento. C’è Rabiot che sta bene e a parte Ramsey che è out gli altri sono tutti a disposizione. Domani mattina deciderò la formazione, ma ci vorrà una gara tecnica. loro sono molto solidi Tuchel ha fatto un grande lavoro. sono molto forti in contropiede, molto forti sulle palle inattive e per noi sarà un bel test soprattutto per quelle e magari domani non prendiamo gol. Servirà pazienza, sarà difficile trovare varchi e dovremo star bene in campo“.
SULLA DIFESA A TRE: “Quello è il primo dubbio. La difesa a tre è una questione relativa“.
SUL CENTRAVANTI: “L’unica punta di ruolo è Kean. Domani ne metterò davanti due o tre a seconda delle caratteristiche. Deciderò domani“.
SU BERNARDESCHI: “A volte può giocare da fantasista ma non è il suo ruolo. Federico ha delle grandissime potenzialità ancora inespresse. Domenica ha fatto una bella partita come ha fatto bene anche contro lo Spezia. Tutto parte dalla sua testa e dalla cattiveria che ha nel giocare le partite quando ha il pallone nei piedi“.
SU RABIOT: “È a disposizione e sta bene. Per lui vale il discorso che ho fatto per Bernardeschi. La differenza nelle carriere dei giocatori passa dalla loro testa e dall’obiettivo che si pongono al servizio della squadra e dalla cattiveria che dimostrano in ogni allenameto, dalla cattiveria che hanno quando tirano e quando difendono. I dettagli che fanno la differenza. In tanti si sono persi perché mancava un pezzetto. Fossi in Rabiot sarei molto arrabbiato uno come lui deve fare molti più gol d essere molto più incisivo. In questa stagione migliorerà su questi dettagli“.
TRE TITOLARI PER DOMANI: “Szczesny, Locatelli e Alex Sandro“.
SU COSA SI ASPETTI DAI GIOVANI: “Intanto non sono giovani, hanno solo meno esperienza internazionale. Domani vorrei vedere una squadra che gioca bene tecnicamente. Servirà pazienza e dobbiamo divertirci. Ci sarà emozione ma è naturale in una gara internazionale come questa. Il Chelsea è una squadra che se sbagli ti punisce, voi lo direte anche in Italia dove appena sbagliamo ci puniscono“.
SU ARTHUR: “È ancora molto indietro, abbiamo fatto dei test fisici. Nella sosta giocheremo due amichevoli per metterlo nelle migliori condizioni e per far giocare chi lo ha fatto di meno“.
SU DANILO: “Gioca. Più avanti? Non lo so“.
SU BENTANCUR: “È cresciuto molto, domenica poteva fare gol tenendo basso il pallone e invece ha fatto una grande parata Audero. Da solo non può fare la regia di una squadra, Locatelli gli dà una mano. Si danno una mano a vicenda perché non possono farlo da soli in questo momento“.
SU KEAN: “Non deve avere responsabilità. Deve giocare e fare gol che è una cosa che fa meravigliosamente bene. Calcia bene davanti alla porta, chiude bene le azioni, attacca bene la profondità. Deve migliorare nel giocare con la squadra. Ma per l’età che ha ha già una buona esperienza“.
SU CHIESA: “Mi aspetto quello che sta facendo ora e ancora meglio. Per fare un’annata come quella dell’anno scorso… Non era semplice. Fare un Europeo in cui ha segnato gol decisivi lo ha messo nella condizione che tutti si aspettano di più. La crescita si è accorciata, per lui quest’anno è importante e più difficile. Deve imparare tante cose“.
SULL’ATTEGGIAMENTO: “Bisogna dare pressione giusta ma allo stesso tempo bisogna giocare bene con più passaggi fatti meglio. Non puoi giocare 90 minuti in pressione sull’avversario. Devi respirare per poi recuperare subito“.
SUL PREMIO CHAMPIONS: “Ce l’ho. È un’ambizione, un desiderio di vincere. È quello che ti porta a fare cose straordinarie. Domani giochiamo con i campioni, sarà una serata magnifica. Serve l’emozione di giocare queste partite per fare cose straordinarie. Solo così puoi arrivare in cima. Se ti poni l’obiettivo di passare il girone e poi vediamo… Nulla. Il nostro desiderio è arrivare in finale. Poi non so se ci arriveremo, uguale allo scudetto. È questo che fa la differenza in una grande squadra. Poi non si può vincere tutti gli anni, vincere è una cosa straordinaria. Ma è quello il desiderio che dobbiamo avere“.
SULLA PREMIER LEAGUE: “Non so se è più bello, è diverso. C’è un’atmosfera e una cultura diversa. Io non ho mai allenato lì. Ma da racconti e partite si sente. In Inghilterra non si tifa contro gli altri: è una cosa culturale. Si assiste allo spettacolo e si incitano i propri giocatori. In Italia è diverso. Così come in Spagna e Germania. Poi che loro abbiamo più risorse economiche è un dato di fatto. La Premier la vendono a 3 miliardi e 6. Il rapporto è uno a tre. Non dobbiamo diventare qualcun altro: noi siamo l’Italia. Poi sicuramente dobbiamo migliorare. Poi quando sento dire “bella partita” mi domande bella quale? Alcune belle partite finiscono 0-0-0. Poi post Covid le cose sono cambiate: può essere che sia cambiato il calcio. Ma lo valuteremo tra un anno. Giocare senza tifosi ti dà meno pressioni, nemmeno la pentola. Ti devi riabituare. Ci sono pochi dati che possano confermare questa cosa. A marzo quando i punti pesano voglio capire. Spero ci saranno gli stadi vuoti e sarà un’altra cosa. In Italia ci vuole calma nell’analizzare giocatori e partite“.