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Allarme Fiorentina: situazione non grave, ma seria

Firenze non è una piazza facile, ammesso che nel calcio esistano piazze semplici. E quattro giornate di campionato, per emettere verdetti, sono davvero troppo poche. È uno dei tanti vizi del calcio e del giornalismo sportivo italiano, abituato a crogiolarsi nel fallimento e nella caccia al colpevole.

Il 2-2 di ieri contro lo lo Spezia, però, arriva da lontano. E, per come è maturato, dice ben più del risultato. I Viola, avanti di due reti dopo appena 4 minuti, hanno praticamente smesso di giocare, incapaci di creare trame di gioco credibili e pericoli per la porta ligure. Difesa, è giusto ricordarlo, dal terzo portiere Provedel, ultimo baluardo di uno spezia falcidiato dagli infortuni. Eppure capace di trovare una reazione costruita sul gioco, sulle certezze di una stagione, la scorsa, finita in crescendo.

(Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

La Fiorentina, invece, si è fermata praticamente lì, al secondo gol. E se nel primo tempo amministra senza accelerare mai i ritmi, nel secondo soccombe, rischiando persino di perdere. Quello che preoccupa, non è tanto il 2-2, quanto l’atteggiamento, strenuamente speculativo e provinciale di una squadra che in rosa comunque ha tanta qualità, in tutti i reparti. La domanda che in tanti si fanno, molti in verità già da qualche mese, è: Iachini è all’altezza delle ambizioni della Fiorentina? La risposta, probabilmente, è no. E non perché non sia un bravo allenatore, ma semplicemente perché è di un altro livello, insufficiente allo sperato ed agognato salto di qualità.

Così, al secondo anno di presidenza, Commisso sembra rivivere le stesse identiche dinamiche di una stagione fa. Quando Rocco, sbarcato dagli Usa, aveva confermato Vincenzo Montella in panchina (anche in virtù di un contratto, assai oneroso, lontano dalla scadenza, ndr), per poi sostituirlo qualche mese dopo. Alla fine della scorsa stagione, in molti si aspettavano e si auguravano un cambio. Il DS Pradè era pronto a congedare Iachini e puntare su De Rossi: una new wave rischiosa, e che non aveva affatto scaldato la piazza Viola.

Commisso, decidendo ancora una volta in autonomia, ha invece puntato ancora su Iachini, molto amato al Franchi. L’allenatore ascolano, oggi, siede sulla panchina più calda della Serie A, in attesa di giudizio. Un giudizio che in tanti hanno già dato, tra commentatori e tifosi, e non è dei più lusinghieri. Ad appesantire la situazione, poi, c’è un nome che gira in città da giorni e settimane, capace di dare alla Fiorentina una dimensione assai diversa. Quello di Maurizio Sarri, che sembra vicino all’accordo con la Juventus per svincolarsi: sarebbe l’unico, nelle fantasie dei tifosi, capace di accendere gli entusiasmi. Chissà se la pensa così anche Comnmisso, che in materia di allenatori, sin qui, ha fatto da sé, ma senza grande fortuna…

(Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)
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Published by
Piermichele Capulli