Aleksander Ceferin: “Se non finisce la pandemia, è un disastro”
Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, intervistato da #Vamos, il format di news dedicate al mondo del calcio di Movistar, ha fatto il punto sul momento, drammatico del movimento, dentro e soprattutto fuori dal campo. “La situazione economica di tutti i club, ma anche delle leghe nazionali e della Uefa, non è buona come prima. È fondamentale che questa pandemia finisca il prima possibile, o l’intera economia, ed il calcio non fa eccezione, avrà problemi molto seri. Il risultato può essere un disastro assoluto: spero e prego – dice Ceferin – che arrivi il vaccino il prima possibile”.
Guardando invece al campo, ed alle modalità, del tutto eccezionali, con cui si è giocata la fase finale dell’ultima edizione della Champions League, il bilancio del presidente della Uefa è positivo. “I club sono stati contenti di come siamo riusciti a portare in fondo la competizione in una situazione tanto complicata, con la pandemia di Coronavirus che ha stravolto tutto. In futuro, è difficile pensare ad una final eight, il calendario non lo permette. Però, una final four, una settimana di grande calcio, potrebbe essere un grande evento. Che, però, potrebbero ospitare solo poche città, le più grandi ed attrezzate. È un’opzione, di cui si può parlare, ma solo dopo il 2024”.
C’è preoccupazione, guardando agli appuntamenti a breve termine, per gli Europei 2021, già rimandati di un anno. “Siamo preoccupati per la situazione, ma anche certi che si giocherà. L’unica cosa che non sappiamo è se lo faremo con una parte di pubblico, con gli stadi pieni, o a porte chiuse. Vogliamo confermare il format in 12 Paesi, ma nulla toglie che si possa rivedere, e giocare in 11, 8, 5 o in un solo Paese”.
Altro tema caldo, specie in Italia, è quello che riguarda la VAR e la sua applicazione. “Abbiamo visto situazioni persino comiche nelle partite delle Nazionali dei giorni scorsi. Per me la cosa più importante da chiarire, ora, è cosa sia mano e cosa no. Nessuno lo sa: la stessa giocata una volta è giudicata in un modo ed un’altra in maniera opposta. Ma ci sono altre cose su cui discutere, come il fuorigioco di un centimetro, o il portiere che si muove dalla linea di porta di pochi centimetri durante un calcio di rigore: ha senso ripeterlo? Il VAR è nato per aiutare il calcio, ma a volte lo può danneggiare. Non ci sarà nessuna marcia indietro, il VAR continuerà ad esistere, ma ci sono molti aspetti da migliorare”, spiega il presidente della Uefa.