L’Aic apre una nuova fase del calcio: Calcagno presidente, Gama vice

OneFootball - (Photo by Daniele Buffa/Imago)

Giornata importante per il calcio italiano. Un profondo cambiamento che, di fatto, apre una nuova fase. La svolta arriva dall’Associazione Italiana Calciatori, più comunemente nota come Aic. Oggi, infatti, al termine della consultazione tra i 137 delegati che hanno rinnovato il consiglio direttivo, è stata confermata la nomina di Umberto Calcagno, presidente ad interim dell’Aic, subentrato dopo le dimissioni di Damiano Tommasi a fine giugno, al suo fianco Sara Gama sarà vicepresidente.

Umberto Calcagno, in passato vicepresidente dell’Aic, è stato eletto presidente. La vera svolta arriva dalla carica di vicepresidente che, come anticipato, verrà assegnata a Sara Gama. Il difensore della Juventus Women, nonché capitano della Nazionale italiana di calcio femminile. La giocatrice ex Brescia, sarà la prima vicepresidente donna della storia dell’Aic. Sara Gama, già membro del Consiglio federale dal 2017, è l’emblema del movimento calcio femminile in Italia. Già più volte protagonista di campagne contro stereotipi e ostacoli sull’immagine della donna. Nel 2019, la nota rivista Forbes l’ha inserita tra le 100 donne più influenti d’Italia. Ora, Sara Gama, potrà dare il suo importante contributo dentro le istituzioni che governano il calcio italiano, al fianco del futuro presidente Aic Umberto Calcagno.

Il futuro presidente Calacagno a La Repubblica

Per ciò che concerne Umberto Calcagno, si parla di un’altra figura figlia della volontà di cambiamento. Il nuovo presidente Aic, ha rilasciato a La Repubblica un’intervista, in cui, esprime il suo pensiero su ciò che urge cambiare nel calcio italiano. Senza risparmiare attacchi alle scelte dell’ultimo decennio. Calcagno, inevitabilmente, ha esordito dall’attuale contesto Covid e la consequenziale ipotesi di un taglio agli ingaggi: “Quello degli stipendi è uno specchietto per le allodole: chi negli ultimi 10 anni ha fatto scelte sbagliate le paga oggi. Va bene ridurre i costi, ma non sento mai parole come progettualità e sostenibilità. La sensazione è che il sistema sia capace di generare nuova ricchezza.

Umberto Calcagno ha aggiunto: “La vera sfida sarà capire come ridistribuire queste risorse. Non dobbiamo ostacolare lo sviluppo della nuova Champions, ma monitorare sì: anche il negoziato dei diritti tv in Serie A. Va tutelato il sistema solidaristico: in caso di retrocessione non può esserci la morte del club. E i calciatori della Nazionale hanno già donato 4 milioni al fondo di solidarietà dei calciatori”.

Uno sguardo verso le categorie “inferiori”

Il nuovo presidente Aic, poi, ha voluto dare uno sguardo generale anche alle cosiddette categorie “inferiori”: “Il perimetro non deve deciderlo una riforma dei campionati, ma norme certe sulle iscrizioni, che dicano chi può fare calcio e chi no. Basta casi come quello del Trapani, che appena iscritto in Serie C quest’anno non aveva la forza per fare il campionato: norme per iscriversi larghe come quest’anno, in futuro minerebbero la regolarità dei campionati”.

Una menzione doverosa, data la citata nomina di Sara Gama, al movimento femminile: “Col professionismo ci sarà un salto di qualità. Ora però la questione riguarda la base: il numero di ragazze e bimbe tesserate è in grande aumento. Pochissimi anni fa molti genitori ostacolavano le ragazzine, mia figlia ha giocato per quattro anni e ho notato la difficoltà di altri genitori a percepirla come un’ambizione. Ma oggi le calciatrici di A offrono un modello eccezionale”.

Calcio e giovani

Umberto Calcagno, conclude con una considerazione sugli effetti della pandemia sui giovani nel mondo del calcio: “Il rischio è concreto: questa fase amplifica il problema già diffuso dell’abbandono adolescenziale. Il vincolo sportivo è stato un altro ostacolo: oggi i decreti sul lavoro sportivo aumenteranno la professionalizzazione, ma insieme servono sgravi fiscali per tutelare le società dilettantistiche. Formula che aiuterà anche il professionismo nel calcio femminile”.

Oggi il calcio, più precisamente l’Aic, dà una svolta con due figure fortemente votate al miglioramento di un calcio in difficoltà, messo ancor più a rischio dal Covid. Umberto Calcagno e Sara Gama possono aprire una nuova fase, dall’Aic a tutto il movimento calcio italiano.