SuperLeague

Agnelli: “Superleague non un colpo di stato ma un grido disperato di aiuto”

Fabio Paratici, accompagnato dal presidente Andrea Agnelli, è intervenuto in conferenza stampa per salutare la Juventus.

Le parole di Agnelli

“Se fallimento equivale a due trofei e un accesso alla Champions League, ogni tanto possiamo pure sbagliare. Questo lo ritengo un anno positivo. Da quest’annata dobbiamo imparare dagli errori commessi da tutti, non da una singola persona”.

“Allegri? Mi piace sottolineare la determinazione, la grinta, la voglia di ributtarsi sul campo, in un’avventura di lunga periodo, di programmazione e di crescita. Ci sono state tante indiscrezioni sulla riorganizzazione dell’area sportiva, quando sarà completata ci vedremo in un’altra conferenza. Per ora vede la grande determinazione e l’impegno di Cherubini”.

“Abbiamo cercato in tutti i modi di cambiare le competizioni dall’interno. La proposta Eca-Uefa era ottima e avrebbe dato tante risposte positive. Il sistema non si concentra su monopolio e riserva alla Uefa l’esclusiva sull’organizzazione delle competizioni: questo sistema è inefficiente. La Superlega non è un colpo di stato ma è un grido disperato di aiuto”.

“Lo sostengono tutti e i club vengono accusati e demonizzati. Juve, Real e Barcellona intendono continuare il loro percorso”.

Agnelli su Paratici

L’unico rimpianto è van Persie, anche per la missione in avanscoperta fatta qualche giorno prima. Penso alla riunioni con Nedved e Marotta, le cene, i Juventus-day, penso alle rare chiamate alle 7,30 di mattina e io penso all’incolumità di Fabio ed invece era solo un fuso orario diverso. Penso alla Juventus, lo dico spesso ai giocatori, ma vale anche per Fabio: è arrivato un ragazzo e va via un uomo che ha un grande pregio, la curiosità. Un uomo istintivo, responsabile, ma soprattutto un uomo vincente. Ha gestito la Juventus in uno dei momenti più difficile della storia del calcio. Abbiamo giocato un calcio surreale e penso che queste due stagioni che voi avete raccontato quasi normalmente, in realtà non c’è stato nulla di normale. L’unica cosa che mi sento di dire è grazie Fabio”.

Le parole di Paratici

Undici anni nel mio lavoro sono un’enormità. Un’epoca che ho condiviso con tantissime persone e ad ognuna di loro va il mio grazie. Dai calciatori agli allenatori, ai dirigenti, gli staff, le persone che sono più vicine a noi, dottori, autistici, la logistica. Non voglio dimenticare nessuno. Sono stati undici anni meravigliosi, in un club speciale come la Juventus. Abbiamo vinto tanto, abbiamo anche perso tanto: solo chi perde tanto può vincere tanto. L’ho sentito dire tante volte a Maldini. E’ stata una fortuna troppo grande per me passare dalla Juventus. Sarò sempre grato, ho dato tutto, mi sono vissuto ogni momento: sono orgoglioso di come mi sono comportato e ho ricevuto di più di quanto dato. Passare alla Juventus significa essere un professionista migliore e una persona migliore”.

“La Juventus è fatta per renderti migliore: per questo sono riconoscente, commosso e felice per tutto quanto fatto insieme”.

Lukaku-Dybala? Non è il rimpianto più grande. Nel nostro lavoro occorre considerare tutto e essere in grado di cambiare le idee. Devo dire che ci sono anche dei lati che non potete voi sapere del tutto  che indicano la strada per determinate operazioni. Dybala è un grandissimo giocatore che ha dato moltissimo alla Juventus. Sono uno dei maggiori responsabili del suo arrivo alla Juventus ed è stato l’acquisto più rischioso che ho fatto qui perché era una grandissima scommessa”.

 

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Published by
Giulia Bianchi