Serie A

Agnelli lancia l’allarme: “2021 peggiore del 2020, persi 6 miliardi”

Parole di preoccupazione che, malauguratamente, espongono uno scenario difficile per il calcio anche nel 2021. A riferire tale parole, è stato il presidente della Juventus e dell’ECA Andrea Agnelli, nel corso del webinar #eThinkSport2021, organizzato da News Tank Football. Il patron bianconero, intervenuto sulla questione della crisi del calcio, ha parlato di un anno che, addirittura, potrebbe portare più dissesti economici di quello passato: “Non siamo ancora nella posizione di capire pienamente cosa sia successo alla nostra industria e cosa la crisi significhi per i club. La Deloitte Money League annuncia una perdita di due miliardi di euro per queste due stagioni ma temo sarà di più. Nella scorsa stagione abbiamo avuto solo 3-4 mesi di stadi vuoti, di sconti commerciali, di sconti per le emittenti, mentre quella in corso sarà una stagione intera senza tifosi allo stadio”.

Diritti tv

In merito ai diritti tv, Agnelli ha aggiunto: “E per quanto riguarda i diritti tv, in Germania hanno perso il 10% e ci sono a livello internazionale broadcaster che non stanno pagando i loro debiti. Ecco perché penso che questa stagione andrà peggio, riteniamo che la perdita complessiva di questi due anni per la nostra industria sia fra i 6,5 e gli 8,5 miliardi di euro”.

Superlega e ‘nuova Champions League’

Il presidente della Juventus ha riferito anche sulla tanto discussa Superlega, nonché sulla necessità di rivedere l’attuale struttura delle competizioni europee, Champions League in primis: “Va fatto qualcosa di diverso, partendo dal format e dal valore delle competizioni. Gli obiettivi indicati da Eca nel passato tra cui una maggiore competitività oltre i top 5 campionati, ampliare la rappresentanza a livello europeo ma allo stesso tempo offrire stabilità nella partecipazione, sono in parte ancora validi. Le competizioni devono essere aperte a tutti, la partecipazione deve essere basata sui meriti sportivi ma dobbiamo valutare l’interesse dei tifosi: da loro arriva l’indicazione che sarebbe gradito un maggior numero di match europei”.

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Luigi Matta