Addio Yoo Sang-chul, pilastro della Corea del Sud del 2002
La Corea del Sud piange uno dei suoi eroi del 2002, Yoo Sang-chul, morto a soli 49 anni a causa di un cancro al pancreas. Pilastro del centrocampo della Nazionale che, sotto la guida di Guus Hiddink, raggiunse una clamorosa semifinale, tra il 1994 e il 2005 è sceso ha vestito la maglia della Corea del Sud per 124 volte, segnando 18 reti. C’era anche lui in campo il 18 giugno 2002 allo Stadio di Daejeon, quando l’Italia si arrese agli ottavi di finale del Mondiale, a tre minuti dalla fine dei tempi supplementari, condannata dalla rete di Ahn Jung-hwan.
ユ サンチョルさん(1971-2021)#fmarinos では、4シーズンでリーグ戦80試合出場(30ゴール)を記録し、リーグ2連覇に貢献されました。
昨年のホーム開幕戦で日産スタジアムに凱旋した際の「また皆さんとお会いしたい」という約束を実現できず残念です。
ご冥福をお祈りいたします。 pic.twitter.com/8FhRbht6tb
— 横浜F・マリノス【公式】 (@prompt_fmarinos) June 7, 2021
Per gli Azzurri, fu uno choc, per la Corea del Sud, che quell’edizione la ospitava insieme al Giappone, un sogno ad occhi aperti. Ai quarti di finale un’altra vittima illustre: la Spagna, eliminata ai rigori. Il risveglio al 75′ della semifinale contro la Germania, quando il gol di Ballack spedisce i tedeschi in finale, e la Corea del Sud a giocarsi il terzo posto con la Turchia, che si imporrà per 3-2. Yoo Sang-chul è stato un eroe di quella spedizione, ma anche un vincente in Asia, dove ha conquistato il titolo della K-League per due volte con la maglia dell’Ulsan Hyundai, e due campionati giapponesi con lo Yokohama F Marinos.