Adani, Ventola e Cassano si scagliano contro Vieri. Dopo la fine della Bobo Tv, i tre spiegano che cosa è successo e perché la trasmissione su Twitch si è interrotta.
La Bobo Tv, come era intesa fino a poco tempo fa, non esiste più. Christian Vieri ha deciso di cambiare format su Twitch, allontanando i suoi compagni di avventura e amici – ora ex, probabilmente – Lele Adani, Antonio Cassano a Nicola Ventola.
Dopo schermaglie a distanza sui social e discorsi sospesi, arriva la spiegazione della situazione. Su Instagram, con una serie di post condivisi sui profili proprio di Adani, Ventola e Cassano. Con una descrizione particolare, ossia: “Niente è irreversibile, ma le persone non vanno prese in giro. Ci vediamo nel percorso”.
10 post in cui viene spiegata la situazione. Il punto di vista dei tre “epurati”. “La Bobo Tv è sempre stata una famiglia allargata” si legge, “Ci rivolgiamo alla nostra community che in questi giorni ci ha chiesto chiarezza e trasparenza. Negli ultimi tempi erano cambiati stimoli, motivazioni e visioni, ma non da parte nostra. E soprattutto poca voglia di comunicare e di condividere.
Lele ha chiesto una riunione chiarificatrice nella quale è emersa la poca voglia di condividere il percorso. Nonostante tutto abbiamo cercato di essere collaborativi per continuare a raccontare il calcio come piace a noi, vicino alla gente. Noi chiedevamo informazioni e stimoli, in cambio abbiamo ricevuto risposte indirette con modi non rispettosi con le quali ci è stata data la dimostrazione della totale difformità di intenti.
A questo punto per noi era impossibile proseguire e abbiamo dovuto fermarci qualche giorno per chiarire i dubbi sollevati e farlo tutti insieme. Necessitavamo di una risposta rassicurante, ma abbiamo ricevuto solamente ringraziamenti per la collaborazione in live dove abbiamo appreso che il format era cambiato e constatato dell’accordo fulmineo con la Lega Serie A.
In attesa di un confronto fra i 4 membri del gruppo. non uno e non 5, è stato ucciso lo spirito con cui è nata la Bobo Tv Lo spogliatoio deve rimanere protetto e onorato. O almeno avrebbe dovuto. Niente è irreversibile, ma le persone non vanno prese in giro.
Ci vediamo nel percorso
Lele, Anto, Nick”.