L’11 luglio 1982 l’Italia di Bearzot sfida nelle finale del Mundial di Spagna la Germania Ovest, 12 anni dopo l’ultima finale, quella contro il Brasile di Pelé persa per 4-1.
Il Mundial è quello dell’ultraquarantenne capitan Zoff, di Gentile e del “bell’Antonio” Cabrini, di di Bruno Conti e di Tardelli. E soprattutto di Paolo Rossi, al termine del torneo capocannoniere con sei reti. tripletta con Brasile, doppietta in semifinale contro la Polonia e gol in finale contro la Germania.
Eppure Pablito nell’avvio del torneo non era stato certo il migliore degli azzurri. Convocato da Bearzot un po’ contro tutti al termine della squalifica per il caso Totonero, era rimasto a secco nelle prime gare del mondiale. E l’Italia non aveva brillato, passando il girone per il rotto della cuffia. Tre pareggi: 0-0 contro la Polonia, 1-1 contro Perù (rete di Bruno Conti) e Camerun (gol di Ciccio Graziani). Arriviamo secondi solo grazie al numero di gol fatti, a parità di differenza reti col Camerun. Due gol fatti e due subiti per noi con tre punti, un gol fatto e uno subito per i leoni indomabili, al loro esordio assoluto nella massima competizione per nazionali.
La stampa critica e a tratti insulta la Nazionale, Bearzot impone a tutti il silenzio stampa, può parlare solo Zoff. E da allora inizia un altro Mondiale, che ci porterà al trionfo.
Nella seconda fase a gironi (a tre squadre, passa solo la prima), l’Italia batte 2-1 l’Argentina di Maradona con reti di Tardelli e Cabrini. Poi arriva il match decisivo col Brasile. Bisogna vincere, un pari qualificherebbe i verdeoro per differenza reti. E il Brasile è forse la squadra più bella, e forte, di sempre. Falcao, Zico, Socrates. Ma la scena se la prende Paolo Rossi. Tripletta, Brasile sconfitto 3-2 grazie anche alle grandi parate di Zoff, Italia in semifinale.
Pablito non si ferma più. Stende la Polonia con una doppietta (2-0), mentre nell’altra semifinale la Germania Ovest batte la Francia ai rigori dopo un pirotecnico 3-3 nei 120 minuti.
Al Santiago Bernabeu l’ultima sfida contro i tedeschi. Nel primo tempo Graziani è costretto a uscire dopo pochi minuti, gli subentra Altobelli. Cabrini fallisce un calcio di rigore. Al 56′ però gli azzurri la sbloccano sempre con lui, Paolo Rossi. Al 68′ raddoppia Tardelli con un gran tiro da fuori, e l’urlo forsennato della sua esultanza diventa icona del mondiale. All’81’ arriva il tris di Altobelli, e il presidente della Repubblica Pertini, incontenibile in tribuna di fronte al Re Juan Carlos, esclama “Non ci prendono più”. Poco dopo, il gol della bandiera di Breitner.
L’Italia, per la terza volta nella sua storia, è campione del mondo, 44 anni dopo il suo ultimo successo.