Accadde oggi: nel Milan fa il suo esordio Paolo Maldini
Nella storia del Milan degli ultimi decenni c’è quasi sempre stato un Maldini. Il primo fu Cesare, triestino arrivato a Milano nel 1954, diventato una colonna della difesa rossonera, con cui da giocatore vinse quattro scudetti e una Coppa dei Campioni. Una leggenda, oscurata, anni dopo, dal figlio, Paolo Maldini, che del Milan ha riscritto storia e record. Oggi, il testimone della dinastia Maldini è passato a Daniel che, tradendo il Dna calcistico familiare, non gioca in difesa, ma sulla trequarti. Ancora giovanissimo, fa la spola tra la Primavera e la prima squadra, sulle orme del padre. Che, invece, è sceso in campo per la prima volta con la maglia del Milan il 20 gennaio 1985.
Al Friuli di Udine si gioca Udinese-Milan, e il tecnico dei rossoneri, Nils Liedholm, porta in panchina un ragazzo di sedici anni e mezzo, Paolo Maldini. Di lui si parla un gran bene, è un terzino di talento e dalla genia, come detto, rassicurante. Ma un campo di Serie A, per ora, non l’ha mai calcato. L’occasione gliela offre l’infortunio capitato a Sergio Battistini, costretto a lasciare il campo alla fine del primo tempo. Al suo posto, Liedholm, a cui di certo non difetta il coraggio, spedisce il giovane Paolo Maldini. Il Milan, sotto 1-0 per la rete di Selvaggi, riacciuffa la partita, pareggiando con Hateley al 63′.
Sarà l’unica presenza di quella stagione, un assaggio di quello che sarebbe avvenuto già dall’annata successiva. Quando, senza troppe sorprese, Sergio Battistini viene ceduto alla Fiorentina, e Paolo Maldini diventa il padrone della fascia sinistra. Dopo l’addio al calcio di Franco Baresi, si prenderà anche quella di capitano, e nel Milan, unica squadra e unica maglia indossata in carriera, resterà fino al 2009. Venticinque lunghi anni, conditi da una serie di record quasi imbattibili e da una bacheca impressionante. Sono 5 le Coppe dei Campioni, la prima vinta nel 1989, l’ultima nel 2007, e 7 gli scudetti, il primo nel 1988, con Arrigo Sacchi in panchina, l’ultimo nel 2004, con Carlo Ancelotti.