“Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari!”. Così, da tradizione, parlò Herbert Kilpin, calciatore e allenatore inglese che, il 16 dicembre 1899, fonda il Milan. Il 5 maggio 1901, arriva già il primo titolo, grazie alla finale vinta 3-0 sul campo del Genoa a Ponte Carrega. La sede della società, all’epoca, è la Fiaschetteria Toscana di Via Berchet a Milano, dove si festeggia il primo scudetto d da dove comincia una storia diventata, nei decenni successivi, leggenda.
Scritta da nomi fondamentali per il calcio italiano, dall’inglese Alfred Edwards, guida tecnica del primo titolo rossonero, ad Andrea Rizzoli, primo presidente del Milan e di una squadra italiana a conquistare la coppa dei Campioni nel 1963 a Wembley, fino a Silvio Berlusconi, che ha regalato ai suoi tifosi la squadra più vincente, e atratti più bella, di sempre.
Una storia in cui hanno giocato un ruolo fondamentale gli allenatori. Sulla panchina del Milan si sono seduti i più grandi ed innovatori. Da Gipo Viani a Nereo Rocco e Nils Liedholm, fino ad Arrigo Sacchi, Fabio Capello e Carlo Ancelotti. Tutti capaci di raccogliere il testimone da chi li ha preceduti senza perdere di vista l’obiettivo, vincere e divertire. Gli anni migliori, sono senza dubbio quelli delle gestioni di Sacchi e Capello. Con il primo, il Milan ha vinto in quattro stagioni uno scudetto, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Europee e due Coppe intercontinentali.
È il Milan degli olandesi (Van Basten, Gullit e Rijkaard), ma anche dei campioni costruiti in casa e diventati bandiere, da Baresi a Maldini e poi Costacurta. Con Capello, il dominio è anche nazionale: 4 scudetti nel giro di 5 campionati. Ma anche tre finali di Champions League consecutive, tra il 1993 e il 1995. Compresa quella del 1994, vinta contro il Barcellona per 4-0. Qualche anno dopo, sarà Carlo Ancelotti, uno dei protagonisti di quella stagione, a riportare in alto il Milan dalla panchina. Re Carlo, in cinque stagioni, ha vinto 2 Champions League, raggiungendo negli altri 3 anni una finale, una semifinale e un quarto di finale.
Sono gli ultimi successi di una parabola che, dopo lo scudetto del 2011, è diventata discendente, fino all’uscita di scena di Silvio Berlusconi. Dopo una lunga trattativa, il club, nel 2017, finisce nelle mani dell’imprenditore cinese Yonghong Li, che nel 2018 lo cede al fondo Elliott.
Nella sua storia, il Milan ha visto passare alcuni dei giocatori più forti della storia, tutti raccolti idealmente nella Hall of Fame del club. Tra cui spiccano i “Palloni d’Oro”: Shevchenko, Weah, Rivera, Van Basten, Kakà e Gullit. E i “Capitani”: Bigon, Bet, Cevenini, Maldera, Scarioni, Bonomi, Sormani, Trerè, Annovazzi, Lovati, Cesare Maldini, Sani, Morandi, Soldera, Zagatti, Franco Baresi, Rijkaard, Rivera, Moretti, Antonini, Nordahl, Puricelli, Kilpin, Lorenzo Buffon, Van Hege, Chiarugi, Perversi, Rosato, Sala, Amvbrosini, Tassotti, Liedholm, Tognon, Maldini, Burini, Antonelli, Benetti, Buriani, Arcari, Rossi, Serginho, Battistini, Thiago Silva e Novellino.
Campionato Italiano: 18
1901; 1906; 1907; 1950-1951; 1954-1955; 1956-1957; 1958-1959; 1961-1962; 1967-1968; 1978-1979; 1987-1988; 1991-1992; 1992-1993; 1993-1994; 1995-1996; 1998-1999; 2003-2004; 2010-2011
Coppa Italia: 5
1966-1967; 1971-1972; 1972-1973; 1976-1977; 2002-2003
Supercoppa Italiana: 7
1988; 1992; 1993; 1994; 2004; 2011; 2016
Coppa dei Campioni/Champions League: 7
1962-1963; 1968-1969; 1988-1989; 1989-1990; 1993-1994; 2002-2003; 2006-2007
Coppa delle Coppe: 2
1967-1968; 1972-1973
Coppa Intercontinentale/Coppa del Mondo per Club: 4
1969; 1989; 1990; 2007