Il 27 maggio del 1964 è una data che tutti gli appassionati di calcio devono tenere bene a mente. Questo è il giorno in cui il regno europeo del Real Madrid capitanato da Alfredo Di Stefano ebbe fine sotto i colpi della Grande Inter di Helenio Herrera. Nella squadra meneghina spiccava un giovane ventenne di belle speranze di nome Sandro Mazzola, autore di 7 reti nella competizione europea e mattatore della serata.
Al Prater di Vienna si disputò la finale della 9° edizione della coppa dei Campioni. L’Inter campione d’Italia, alla sua prima finale di coppa dei Campioni, affrontò il Real Madrid 5 volte campione d’Europa.
I nerazzurri ci arrivarono eliminando nell’ordine: Everton, Monaco, Partizan Belgrado e Borussia Dortmund, mentre i “Bianchi di Spagna” ebbero la meglio su Glasgow Rangers, Dinamo Bucarest, i campioni in carica del Milan e gli svizzeri dello Zurigo.
L’allenatore nerazzurro Helenio Herrera era un abile stratega e impostò una partita molto tattica chiudendo ogni spazio ai bianchi. Questa strategia ebbe i suoi frutti perchè a pochi minuti dal termine del primo tempo Sandro Mazzola, lanciato da Giacinto Facchetti portò in vantaggio l’Inter con un tiro dalla distanza. Nella ripresa arriva il raddoppio di Aurelio Milani.
Il Real Madrid non sta di certo a guardare e dopo 7 minuti riapre la gara con una rete di Felo. Il goal del 3-1 arriva a 15′ dalla fine, sempre con Sandro Mazzola, autore di una doppietta. Il figlio d’arte, suo padre era Valentino Mazzola, approfittò di un errore di Josè Santamaria. L’Inter è campione d’Europa per la prima volta e nacque il mito della Grande Inter.
Fu una serata davvero speciale per Mazzola, non solo aveva vinto la sua prima coppa dei Campioni ma aveva anche ricevuto i complimenti dell’attaccante ungherese Ferenc Puskas che a fine partita gli si avvicinò dicendogli: “Ho giocato contro tuo padre un giorno. Tu stasera ne hai onorato la memoria. Complimenti”, donandogli infine la maglia.