Accadde oggi: muore Stanley Matthews, il primo Pallone d’Oro
Il 23 febbraio del 2000, a 85 anni, il mondo del calcio saluta una delle sue leggende, Stanley Matthews. Nato nel 1915 in quella che oggi è l’area urbana di Stoke-on-Trent, stella dello Stoke City, è stato il primo Pallone d’Oro della storia, nel 1956. Considerato unanimemente tra i più grandi, se non il più grande talento della sua generazione, nella sua lunghissima carriera non ha vinto quasi nulla. Dal 1931 al 1947 gioca nello Sotke City, squadra nella quale tornerà nel 1961, dopo una parentesi di ben 14 anni nel Blackpool. Un po’, è anche su questo che si fonda il suo mito: sulla capacità di mantenersi ad alti livelli fino ai 50 anni.
Difficile trovare giocatori più longevi di Stanley Matthews, che poco meno di un secolo fa metteva la dieta e la cura del corpo al centro della sua attività di calciatore. Astemio, quasi vegetariano, in bacheca ha portato solo una FA Cup, nel 1953, con il Blackpool. La finale passerà alla storia come “Matthews Final”, perché negli ultimi 30 minuti l’ala destra del Blackpool sale in cattedra e ribalta la partita. Fino a quel momento, il Bolton era in vantaggio per 3-1: Mortensen e Perry, innescati da Matthews, la ribaltano nei minuti finali, regalando ai Tangerines il loro primo ed unico trofeo.
Dribblatore senza pari, non particolarmente prolifico in termini di reti segnate, Stanley Matthews ha giocato in Nazionale 54 partite, tra il 1934 ed il 1957. In mezzo, otto anni, tra il 1939 ed il 1947, in cui l’Inghilterra, a causa della Seconda Guerra Mondiale, non è mai scesa in campo. Ha preso parte solamente a due Mondiali, entrambi deludenti per i Leoni. A quello del 1950 in Brasile viene aggregato solo come l’ultima delle riserve, e l’Inghilterra va incontro ad una delle peggiori figure della sua storia. Arrivati in Sudamerica come i maestri del calcio mondiale, gli inglesi perdono contro gli Usa e contro la Spagna, mancando la qualificazione alla fase finale. Non va meglio nel 1954, in Svizzera, dove l’Inghilterra esce ai quarti di finale, superata dall’Uruguay per 4-2.