l 7 dicembre 2017, senza troppe sorprese, Cristiano Ronaldo conquista il suo quinto Pallone d’Oro. Supera, con 946 punti, Messi (670), Neymar (371) e Buffon (221), affiancando proprio l’argentino per numero di trofei individuali. Un premio quasi dovuto, dopo la Champions League conquistata con il Real Madrid, da capocannoniere del torneo, con 12 reti. Bissa così il successo dell’anno prima, a nove anni di distanza dal primo, vinto nel 2008. Gli altri Palloni d’Oro sono arrivati nel 2012 e nel 2013, con Lionel Messi come unico avversario, con cui ha dato vita, più che a un dualismo, a un duopolio. Insieme, hanno vinto 11 degli ultimi 12 premi: l’unica eccezione è quella di Modric nel 2018. L’età, la crisi del Barcellona, e la crescita di tanti altri campioni, però, rende assai difficile immaginare che loro rivalità, a questi livelli, possa durare ancora per molto.
Nel 2020, a causa della pandemia, il Pallone d’Oro non è stato assegnato, ma il vincitore non sarebbe stato né Messi né Cristiano Ronaldo. Per meriti sul campo, moralmente, il vincitore senza premio è Robert Lewandowski. La stagione ha ancora tanto da dire, in mezzo ci sono una Coppa dei Campioni incerta come non mai e un Europeo da giocare. Chissà che CR7, con uno scatto d’orgoglio, non riesca un’altra volta a mettere tutti ai suoi piedi. Difficile, al momento, ma il calcio di questi tempi ha già dimostrato di sfuggire a qualsiasi previsione e regola. E, soprattutto, di non avere età.
E allora, a 35 anni è ancora possibile sognare un altro Pallone d’Oro, l’ultimo, per affiancare l’avversario di sempre, Lionel Messi. Prima di lasciare, inevitabilmente, spazio agli altri. Da Mbappé a Haaland, dallo stesso Lewandowski a Van Dijk (secondo per una manciata di voti un anno fa, ndr), sono in tanti a puntare in alto. Dove in pochissimi riescono ad arrivare, e molti di più, da Del Piero a Raul, si sono fermati ai piedi del podio.