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Accadde oggi: l’ultima partita di Ronaldo il Fenomeno in Europa

La carriera di Ronaldo, il Fenomeno, per molti l’unico Ronaldo, è letteralmente tempestata dagli infortuni. Ginocchia troppo fragili, le sue, per sostenere tanta potenza, velocità e classe. Ne sanno qualcosa i tifosi dell’Inter, che serbano tra i ricordi più dolorosi il momento in cui, in un Inter-Lazio del 2000, lascia il campo in barella. Il ginocchio fa crack dopo appena 6 minuti dall’inizio della partita, un rientro in campo atteso per mesi, e solo assaporato. In quel momento, in molti iniziano a pensare che la carriera di Ronaldo sia, prematuramente, sul viale del tramonto. In realtà, avrà modo di riprendersi, di sfiorare lo scudetto con i nerazzurri, nel 2002 e, nello stesso anno, di guidare il Brasile alla conquista del quinto Mondiale.

Il dopo, è storia. Lascia Milano in fretta e furia, per andare alla corte dei Galacticos del Real Madrid, una collezione di campioni e Palloni d’Oro. Che il Fenomeno porterà in dote qualche mese dopo, conquistando il secondo della sua straordinaria carriera. Nella capitale spagnola resta fino al 2007, e proprio quando i tifosi dell’Inter stavano iniziando a farsene una ragione, ecco il secondo smacco. Ronaldo torna in Italia, torna a Milano, ma vestirà la maglia del Milan.

In effetti, lo farà appena 20 volte, con 9 reti: un bottino di tutto rispetto. Il 13 febbraio 2008, però, si ferma di nuovo, nel secondo tempo della partita contro il Livorno. Rottura totale del tendine rotuleo del ginocchio sinistro, un infortunio serio, che lo terrà lontano dai campi per il resto della stagione. Al termine della quale il Milan, con cui aveva firmato per un solo anno, decide di non rinnovargli il contratto. Quella, per il Fenomeno, sarà così l’ultima apparizione in Serie A e, più in generale, nel calcio che conta, il calcio europeo. Tornerà in campo solo un anno più tardi, nel 2009, con la maglia del Corinthians, una parentesi che si è trascinata, mestamente, fino al 2011, quando dà l’addio al calcio giocato.

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Published by
Andrea Tommassini