Accadde oggi: l’ultima partita della Jugoslavia
In campo, oggi scendono: Serbia, Croazia, Slovenia, Bosnia e Montenegro, che fino al 1992 rappresentavano, tutte insieme, la Jugoslavia. Un Paese tenuto insieme, per decenni, da Tito, ma storicamente caleidoscopio di nazionalismi diversi. E, soprattutto, polveriera della Vecchia Europa. Sempre pronta ad esplodere, come accaduto all’indomani della caduta del Muro di Berlino, che ha precipitato la Jugoslavia nella Guerra Civile.
L’ultima volta in campo della Jugoslavia
Jugoslavia che, nelle mappe europee, non esiste più da un po’. Proprio come la sua Nazionale, che il 25 marzo 1992 scende in campo per l’ultima volta. L’occasione è un’amichevole contro l’Olanda, nella cornice del vecchio stadio dell’Ajax (il De Meer), in vista degli Europei che si sarebbero disputati di lì a qualche mese. Finisce 2-0 per i padroni di casa, ma poco importa. La Jugoslavia, pur qualificata, quell’Europeo non lo giocherà. Il primo giugno, infatti, ecco la doccia gelata: il Consiglio di Sicurezza dell’ Onu, con la famosa risoluzione 757, vieta alla nazionale Jugoslava di partecipare a qualsiasi manifestazione sportiva, a causa della guerra civile.
La formazione dell’ultima Jugoslavia
Del resto, Slovenia, Croazia e Macedonia avevano già dichiarato l’indipendenza nel 1991, in Bosnia-Erzegovina divampava la guerra, e in sostanza non c’era più nessun Paese da rappresentare. Al posto della Jugoslavia, verrà ripescata la Danimarca, che in Svezia scriverà una delle pagine più belle della storia del calcio, vincendo clamorosamente l’Europeo. Questa, per la cronaca, è stata l’ultima Jugoslavia a scendere in campo: Omerovic, Vujacic, Stanojkovic (Milanic), Najdoski (Novak), Hadzibegic, Stojkovic, Savicevic (17 Mijatovic), Jugvic, Brnovic, Bazdarevic, Kodro. Guidati, panchina, da Osim. Nomi che, nei grandi club europei, si sono resi protagonisti di vittorie memorabili, e che negli anni seguenti hanno difeso Nazioni e selezioni diverse.