Accadde oggi: l’Italia è campione del mondo

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Il 9 luglio 2006 è una data difficilmente dimenticabile per gli italiani appassionati di calcio. All’Olympiastadion di Berlino, gli azzurri superano ai calci di rigore la Francia di Zinedine Zidane e si laureano campioni del mondo. Per l’Italia di Marcello Lippi è il quarto titolo mondiale, a 24 anni di distanza dal Mundial ’82.

Il percorso azzurro nel torneo è una continua manifestazione di forza e compattezza, dopo una vigilia in cui il calcio nazionale è scosso alle fondamenta da Calciopoli. Arriviamo alla finale da imbattuti, con un solo gol subito nell’unica gara non vinta nel tragitto (l’autorete di Zaccardo nell’1-1 contro gli USA). Ghana, Repubblica Ceca, Australia, Ucraina, i padroni di casa della Germania. Tutti si arrendono all’Italia, fondata sul bastione difensivo guidato da capitan Cannavaro e Buffon. Ma la vera arma in più di questa nazionale sembra esser proprio l’unità di gruppo: tutti i convocati, tranne i due portieri di riserva Amelia e Peruzzi, scenderanno in campo almeno una volta. E ben 9 saranno alla fine i marcatori mondiali dell’Italia, sulle 11 reti realizzate.

La Francia invece è stata a due facce. Ha annaspato nel girone, poi si è rivelata dominante dagli ottavi. Nell’ordine, fa fuori Spagna, Brasile e Portogallo. Si aggrappa agli eroi di Francia ’98 e all’ultimo valzer di Zidane, che all’età di 34 anni ha già annunciato il ritiro alla fine del mondiale. Zizou è trascinatore, con il Brasile tira fuori una prestazione sontuosa, e suo è il rigore che elimina Figo e un giovane Cristiano Ronaldo nelle semifinali.

E la finalissima per la Francia inizia con lo stesso copione. Dopo appena 7 minuti ingenuità difensiva di Materazzi, che stende in area Malouda. Calcio di rigore, che Zidane trasforma con un cucchiaio da brivido, palla sull’interno della traversa che rimbalza oltre la linea. Gli azzurri per la prima volta nel mondiale sono in svantaggio, e Zidane è il primo avversario a violare la porta difesa da Buffon.

La gara, come spesso sono le finali, è tesa, bloccata, fallosa. Lo svantaggio improvviso sembra aver complicato notevolmente i piani di Lippi. Poi al 19esimo il pari quasi inatteso: calcio d’angolo di Pirlo, Materazzi svetta e di testa batte Barthez. Il difensore dell’Inter (già a segno, in maniera decisiva, contro la Repubblica Ceca) si fa perdonare così l’errore dei primi minuti, il suo pareggio sprona gli azzurri che ora mettono in difficoltà i blues. Al 36′ ancora Pirlo su calcio d’angolo, ancora un duello vinto in area, stavolta da Toni. Il suo colpo di testa si stampa sulla traversa.

L’Italia anche con l’avvio della ripresa è più arrembante, la Francia subisce il forte pressing azzurro e fatica ad uscire. Zidane è spesso asfissiato dai forti duelli con il duo Materazzi-Cannavaro e dai raddoppi dell’onnipresente Gattuso. Al 62′ urlo di gioia italiano che rimane strozzato: ancora da calcio piazzato, Toni prende il tempo a tutto e insacca, ma è in posizione di fuorigioco. La gara non si sblocca e i cambi non incidono. Lippi prima richiama uno spento Totti e Perrotta per Iaquinta e De Rossi, al rientro dopo la squalifica subita a seguito della gomitata a MacBride in Italia-USA. E nei minuti finali, è Del Piero a prendere il posto di un esausto Camoranesi. Ma alla fine dei 90 minuti, il risultato è ancora di parità.

Ai supplementari due episodi chiave della gara, con protagonista sempre Zidane. Al 104′ unica vera distrazione della difesa azzurra, che lascia partire un cross dalla destra verso il centro dell’area. Zizou stacca imperioso di testa, ma la respinta di Buffon è di quelle che vale un Mondiale. E al 110′ l’episodio più incredibile: l’espulsione di Zidane, per una clamorosa e plateale testata in pieno petto a Materazzi. Francia in dieci uomini, senza il suo capitano e miglior rigorista, per gli ultimi minuti di gioco.

Alla lotteria dei rigori, l’Italia è glaciale. Pirlo, Materazzi, De Rossi e Del Piero realizzano. Nella Francia, Trezeguet, subentrato a Ribery solo nei supplementari, colpisce la traversa. Per l’ultimo rigore azzurro va sul dischetto Fabio Grosso. Lui aveva procurato il rigore decisivo contro l’Australia a tempo scaduto, lui aveva segnato il vantaggio contro la Germania a due minuti dalla fine dei supplementari. E segna. L’Italia è campione del mondo, il cielo è azzurro sopra Berlino.