Accadde oggi: l’esordio in Serie A di Alessandro Nesta

Accadde oggi: l’esordio in Serie A di Alessandro Nesta

Mandatory Credit: Claudio Villa /Allsport

Il miglior difensore della sua generazione? Difficile dirlo, ma in pochi possono reggere, a livello italiano e mondiale, il paragone con Alessandro Nesta. Forse i soli Lilian Thuram e Fabio Cannavaro, escludendo dalla bagarre il più “anziano” Paolo Maldini. Di certo, il suo talento non passava inosservato, e lo sanno bene gli allenatori che lo hanno plasmato da ragazzo. Entrato nelle giovanili della Lazio, di cui il padre era un grande tifoso, a nove anni, in biancoceleste ha fatto tutta la trafila, scalando presto le gerarchie. Anzi, prestissimo, perché già nella stagione 1993/1994, a poco più di 17 anni, Dino Zoff, allora sulla panchina della Lazio, lo aggrega alla prima squadra e a breve si vedrà il suo esordio.

E il 13 marzo 1994, nel match del Friuli contro l’Udinese, decide di gettarlo nella mischia. Alessandro Nesta entra in campo, debuttando ufficialmente in Serie A, al minuto 78, al posto di Pierluigi Casiraghi. Un esordio tutto sommato indolore, perché dopo un primo tempo giocato all’arma bianca, nel secondo le due squadre si accontentano. Il risultato, fissato sul 22 dalle reti di Borgonovo e Pizzi per i friulano, cui avevano ribattuto Winter e Signori per la Lazio, non si muove più. Un punto a testa e portieri inoperosi, così come le difese.

La prima partita di Alessandro Nesta in un incontro ufficiale, così, passa in cavalleria senza grandi scossoni. Del resto, per un difensore è difficile dare nell’occhio. Le qualità di Nesta, però, non faticheranno ad emergere, e già la stagione successiva entra nelle rotazioni di Zdeněk Zeman. In realtà, Nesta fa ancora la spola tra la Primavera e la Prima Squadra, giocando perlopiù come terzino. Sarà il Boemo, dalla stagione successiva, a piazzarlo definitivamente al centro della difesa biancoceleste, sfruttandone le capacità atletiche, il senso dell’anticipo e la qualità nell’impostazione del gioco. Dal 1996 in poi, quella del numero 13 sulle spalle sarà un’evoluzione rapida e prepotente. Titolare fisso nella Lazio, di cui diventerà capitano dopo l’addio di Giuseppe Signori, nel giro della Nazionale ad appena 20 anni. Poco più di due anni dopo dall’esordio in Serie A, in una piovosa domenica a Udine.