Accadde Oggi: la seconda Coppa Intercontinentale del Milan
Il Milan di Sacchi, dopo 20 anni, torna sul tetto d’Europa il 24 maggio 1989, quando supera in finale di Coppa dei Campioni la Steaua Bucarest con un netto 4-0. Quella dei rossoneri è una cavalcata trionfale, al meno dopo il brivido degli ottavi di finale contro la Stella Rossa, superata solo ai rigori. Il momento più alto è la sfida di ritorno in semifinale, quando passeggia sul Real Madrid, battuto 5-0.
Quella vittoria, oltre a certificare il dominio del Milan, costruito intorno ai tre fenomeni olandesi – Rijkaard, Gullit e Van Basten – permette ai rossoneri di tornare a giocarsi anche la Coppa Intercontinentale. Appuntamento a Tokyo, il 17 dicembre 1989. Di fronte i colombiani dell’Atéltico Nacional di Medellin, vincitori della Copa Libertadores. Sulla carta, una partita senza storia. La squadra di René Higuita non ha i mezzi, si diceva, per impensierire il Milan.
In campo, invece, l’allenatore dell’Atlético Nacional, Francisco Maturana, dimostra di aver studiato. Mette in campo una squadra organizzata e per certi aspetti simile a quella del collega Sacchi per impostazione. Pressing, gioco corto, utilizzo sistematico del fuorigioco, permettono ai biancoverdi di non subire più di tanto le iniziative del Milan. Quella che ne esce fuori, così, è una partita bloccata e poco divertente, in cui i due portieri sono spettatori non paganti.
Il Milan paga oltremodo l’assenza di Gullit, senza la cui fantasia il gioco ristagna. Per alzare i ritmi, entrano Alberico Evani, al posto di Fuser, e Marco Simone, al posto di Massaro. Il risultato però non cambia, e si arriva ai supplementari, con i rossoneri che portano avanti il baricentro e si fanno via via più pericolosi. Senza però trovare la rete. Quando i rigori sembrano ormai un passaggio scontato per l’assegnazione della Coppa Intercontinentale, la risolve Evani. Minuto 119, punizione per il Milan dopo un fallo al limite dell’area su Van Basten. Sulla palla vanno Donadoni ed Evani, che calcia di sinistro ad aggirare la barriera ed insacca sul primo palo. Finisce così, con il Milan che, dopo vent’anni, torna in cima al mondo.