Accadde Oggi: la prima vittoria del Southampton al St Mary’s
Se il Southampton, tra i club più antichi d’Inghilterra e del mondo, è conosciuto ovunque come i “Saints“, c’è un motivo ben preciso. La sua fondazione, infatti, è legata alla St. Mary Church young men’s association, associazione della parrocchia di St. Mary che darà vita, nel 1885, al club. Un legame storico con un pezzo ed un quartiere della città che neanche il “trasloco” al mitico The Dell è stato capace di spezzare. Del resto, dal 1898 al 2001, è stata la casa del Southampton.
Fino, appunto, al 2001, quando terminano i lavori del St Mary’s Stadium, che già nel nome riallaccia i rapporti con la storia. Stadio da 32.000 posti, tirato su in appena due anni, e costato 32 milioni di sterline, ospita la prima gara ufficiale dei Saints a inizio stagione. La nuova casa, però, si dimostra ostica. All’esordio, arriva la sconfitta (0-2) contro il Chelsea, quindi quella contro l’Aston Villa (1-3), poi contro l’Arsenal (0-2), il pareggio contro l’Ipswich (3-3) ed un’altra sconfitta, contro i Blackburn Rovers (1-2).
Southampton: la prima vittoria al St Mary’s
A spezzare l’incantesimo, e far risuonare per la prima volta le urla di gioia dei tifosi Saints, l’1-0 firmato Pahars contro il Charlton Athletic. Era il 24 novembre 2001, e il Southampton poteva finalmente sentirsi a casa. Alla fine del campionato, arriva un tranquillo undicesimo posto, grazie alle reti della coppia James Beattie-Marian Pahars.
Da ricordare l’ultima stagione con il Southampton, e quindi con il grande calcio, di Matt Le Tissier. Senza grossi dubbi, il giocatore più talentuoso che i Saints abbiano mai visto crescere. La sua parabola, lontana da quella dei grandissimi, ha comunque lasciato un segno, non solo dalle parti di St Mary. Non ha mai vestito altre maglie, e un po’ come Alessandro Del Piero, ha simbolicamente prolungato la sua carriera per poter esordire nel nuovo stadio. Dove, però, non riesce ad apporre il proprio sigillo. Chiuderà così, all’inizio di un nuovo ciclo per i Saints, e all’ultimo atto della propria carriera.