Accadde oggi – La prima finale di Champions League tutta italiana
Il 28 maggio 2003 va in scena all’Old Trafford la prima finale di Champions League tutta italiana tra Juventus e Milan. Senza alcun dubbio l’apice del movimento calcistico italiano.
Il Milan arrivò a questa finale partendo dal 3° turno preliminare eliminando lo Slovan Liberec. Tra gli altri, eliminò ai quarti di finale l’Ajax con un goal all’ultimo secondo di Filippo Inzaghi, poi fu la volta del derby fratricida con l’Inter in semifinale, dove i rossoneri ebbero la meglio per un goal in trasferta di Andrij Sevcenko. In quel match una menzione d’onore anche a Christian Abbiati che si oppose di piede a Oba Oba Martins a pochi minuti dalla fine.
La Juventus approdò a Manchester eliminando, tra gli altri, il Barcellona violando il Camp Nou con la zampata vincente di Marcelo Zalayeta. I bianconeri, in quel match, si trovarono anche in inferiorità numerica per l’espulsione di Edgar Davids. In semifinale fu la volta del Real Madrid. Nel match di ritorno, i bianconeri riuscirono a ribaltare la sconfitta dell’andata, 2-1 al Bernabeu, con un perentorio 3-1.
Fu la partita dell’ammonizione di Pavel Nedved per un fallo su Steven Mcmanaman. Il centrocampista ceco, diffidato, fu costretto a saltare la finale per squalifica. Assenza che si rivelerà pesante.
LA PARTITA
Il match non fu entusiasmante. Si trattò della classica partita a scacchi tra due strateghi della panchina: Carlo Ancelotti sulla panchina del Milan e Marcello Lippi su quella della Juventus. Le azioni da goal sono veramente poche e si contano sulle dita di una mano, entrambe le squadre sono più attente a non commettere errori piuttosto che a creare azioni offensive e questo non favorisce lo spettacolo.
Tra le azioni salienti si ricordano un colpo di testa a distanza ravvicinata di Pippo Inzaghi parato con un colpo di reni da Buffon, un goal annullato a Manuel Ruiz Costa per fuorigioco ed una clamorosa traversa di Antonio Conte nei primi minuti del primo tempo supplementare. Il match non può che finire ai rigori.
I RIGORI
La sorte delle due squadre è affidata alle mani dei portieri. L’estremo difensore brasiliano Nelson Dida riuscì a respingere i tiri di Trezeguet, Montero e Zalayeta, mentre Gigi Buffon fu fenomenale su Seedorf e respinse anche il rigore di Kaladze. Ad Andrij Sevcenko fu affidato l’ultimo rigore che spiazzò Buffon e diede la coppa dei Campioni al Milan, sul tetto. d’Europa per la 6° volta.
Questa la sequenza: Trezeguet (parato); Serginho (goal); Birindelli (goal); Seedorf (parato); Zalayeta (parato); Kaladze (parato); Montero (parato); Nesta (goal); Del Piero (goal); Sevcenko (goal).