Con la dissoluzione della Jugoslavia, nel 1990, e con la dichiarazione d’indipendenza del 25 giugno 1991, la Croazia diventa a tutti gli effetti uno Stato indipendente. Entra nell’Onu nel 1992, e il 3 luglio dello stesso anno, calcisticamente parlando, arriva anche l’affiliazione alla Fifa. Più lento sarà il percorso di affiliazione alla Uefa, che arriva a compimento solo nel giugno del 1993, troppo tardi per le qualificazioni ai Mondiali di Usa ’94.
Così, il primo torneo ufficiale a cui partecipa la neonata Nazionale croata sono le qualificazioni agli Europei di Inghilterra del 1996. La squadra, allenata da Miroslav Blazevic, finisce nel Gruppo 4, insieme all’Italia. Nel Paese, infiamma ancora la Guerra d’Indipendenza, che si risolverà solo a novembre dell’anno successivo. In campo, il fervore e la voglia di riscatto incontrano una quantità di talento smisurata, che emerge chiaramente nella 3° giornata del girone.
L’Italia di Arrigo Sacchi, ancora alle prese con le scorie del Mondiale di Usa ’94, perso all’ultimo fotogramma, ospita la Croazia, il 16 novembre 1994, alla Favorita di Palermo. Gli Azzurri hanno cambiato qualcosa dal Mondiale. Tra i titolari ci sono Rambaudi e Casiraghi, in avanti insieme a Roberto Baggio, e Negro e Panucci in difesa, con Costacurta e Maldini. Blazevic, invece, può contare sul talento di Prosinecki, Suker e Boban: non proprio tre giocatori qualunque, e lo dimostreranno negli anni a venire.
La partita segue uno spartito visto mille volte nel calcio: l’Italia prova a costruire, sbattendo costantemente sul solido muro della Croazia. Che è rapida a ripartire e a pungere, creando più occasioni di noi. A concretizzare la prima, Davor Suker, all’epoca prolifico attaccante del Siviglia, che sfrutta una sponda di Jurcevic per calciare, non benissimo, a rete. Pagliuca è in ritardo, e i croati passano in vantaggio al 35′. Non bene, l’estremo difensore italiano, nemmeno al 60′, quando esce a vuoto sul cross di Stimac, lasciando a Suker la sola incombenza di segnare a porta vuota. 2-0, pratica archiviata, il gol di Dino Baggio al 92′ è buono solo per il tabellino.
La Croazia, calcisticamente, è appena nata, ma ha già le idee chiarissime: chiude il girone al primo posto a braccetto con l’Italia, e conquista il pass per Euro ’96. In Inghilterra arriva fino ai quarti di finale, superata dalla Germania che si sarebbe poi laureata Campione d’Europa. Non è che il primo passo di una storia già ricca di risultati eccezionali, su tutti il terzo posto al Mondiale di Francia del 1998, inatteso quanto meritato. Meglio ancora ha fatto nel 2018, in Russia, quando ha raggiunto la finale mondiale, superata ancora una volta dalla Francia.