Accadde Oggi: la Juve sul tetto del mondo
L’8 dicembre 1985, a Tokyo, la Juventus vince la sua prima Coppa Intercontinentale, riservata alle squadre vincitrici della Coppa dei Campioni e della Coppa Libertadores. Di fronte, gli argentini dell‘Argentinos Juniors, che mettono in scena una delle finali più tirate e spettacolari di sempre. Alla fine, la spuntano i bianconeri ai calci di rigore, riportando la Coppa in Europa, dove mancava da ben sette edizioni.
Prima, però, ci sono stati 90 minuti di calcio di altissimo livello. Parte forte la Juventus, che domina il primo tempo e si vede annullare un gol a b, beccato in fuorigioco. La reazione degli argentini arriva solo nella ripresa, ma è veemente. Passano in vantaggio con un bel pallonetto di Ereros che, imbeccato da Commisso, beffa Tacconi in uscita 55′). Pochi minuti dopo, i sudamericani potrebbero chiudere la partita, ma l’arbitro tedesco Roth annulla il raddoppio di Castro. Passano pochi minuti e un fallo su Aldo Serena in area provoca il rigore del pareggio juventino, siglato da Michel Platini (63′).
L’Argentinos Juniors si riversa in avanti, alla ricerca del nuovo vantaggio, che arriva al 75′: lo firma Castro, smarcato da Borghi. Ma non finisce qui, la Juve ha ancora le energie per recuperare e rispondere, e all’82’ trova il pareggio con un gran gol di Laudrup. Le squadre, a questo punto, sono sfinite, e i tempi supplementari si trascinano fino agli inevitabili calci di rigore. Che, dopo gli errori di Batista e Pavoni per gli argentini, danno il trofeo alla Juventus. L’ultimo calcio di rigore lo trasforma Platini, eletto miglior giocatore della finale.
I bianconeri, con la prima Coppa Intercontinentale della loro storia, diventano il primo club ad aver vinto tutti i titoli possibili della propria Federazione (Uefa) di appartenenza. Lo stesso vale per Giovanni Trapattoni, primo e tutt’ora unico a riuscirci. La finale della Coppa Intercontinentale del 1985, inoltre, rimane nella storia del calcio italiano per aver spezzato il monopolio Rai sul calcio: a trasmetterla, infatti, fu Canale 5, allora emittente regionale, nucleo della futura Fininvest di Silvio Berlusconi.