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Accadde oggi: la fondazione del Foot-Ball Club Internazionale

Il 9 marzo 1908, a Milano, nasce il Foot-Ball Club Internazionale, come risultato di una profonda e polemica scissione in seno al Milan. Così ne raccontò la genesi La Gazzetta dello Sport: “È il titolo di un nuovo Club sorto da pochi giorni a Milano. Il nuovo Club, nato da una deplorevole scissura che non pochi malintesi hanno creato in seno al Milan Club, è composto in maggioranza di attivi footballey e di parecchi appassionati. Il massimo buon volere ed i migliori propositi sono le basi della nuova società che per ora promette poche ma buone cose.

Scopo precipuo del nuovo Club è di facilitare l’esercizio del calcio agli stranieri residenti a Milano e diffondere la passione fra la gioventù Milanese, alla quale vanno fatte speciali e assai lodevoli felicitazioni. I nostri auguri di vita lunga, prospera e, quel che più conta, concorde vadano al nuovo sodalizio, che troverà certo nei suoi fondatori quella buona volontà necessaria perché i buoni intendimenti manifestati abbiano il miglior successo“.

A fondare l’Inter, come detto, furono 44 dirigenti dissidenti del Milan, che si riuniscono per la prima volta al ristorante l’Orologio, in Piazza del Duomo. Qui, Giorgio Muggiani, pittore futurista e tra i più accesi secessionisti, butta giù il verbale che dà formalmente vita alla nuova società. Il motivo dello scontro in seno alla dirigenze del Milan, guidato all’epoca da Giannino Camperio, fu la politica nazionalistica imposta dalla Figc. Che impose alle società di non tesserare altri giocatori stranieri oltre a quelli presenti in rosa. Un diktat che, dopo le prime resistenze, il Milan decise di accettare, causando la rivolta interna.

A disegnare lo stemma, ispirato a quello delle squadre inglesi, fu proprio Giorgio Muggiani. La scelta dei colori dell’Internazionale fu tutt’altro che casuale: il nero e l’azzurro, ossia l’opposto del rosso nella matita usata dagli insegnanti dell’epoca per sottolineare gli errori dei propri alunni. Un modo per “rompere”, ancora di più, con il passato milanista. Si decise anche di non usare la parola Milano, come pensato in un primo momento, per non creare confusione. Ma anche per dare ancora maggiore centralità a un nome che è, e sarà, una sorta di manifesto programmatico. Il primo presidente fu Giovanni Paramithiotti, veneziano di origini albanesi, il primo allenatore lo svizzero Hernst Marktl.

Dopo un anno di rodaggio e amichevoli, l’Internazionale si presenta al via della stagione 1909-1910. Sarà l’inizio, vincente, di una lunga storia fatta di alti e bassi, di grandi gioie e immani delusioni. Alla fine della stagione, arriva anche il primo scudetto. Al termine del campionato arriva prima a pari merito con la Pro Vercelli: ci vuole uno spareggio per assegnare il titolo. I nerazzurri vogliono giocare subito, i piemontesi no, chiedono che si giochi a maggio, così da poter recuperare qualche infortunato. Una richiesta respinta dalla Figc, che sceglie la data del 24 aprile 1910. La Pro Vercelli, per protesta, scende in campo con la formazione giovanile, e l’Inter l’affossa, vincendo 10-3 e conquistando così il primo di una lunga serie di trofei. Questa la formazione: Campelli, Fronte, Zoller; Jenny, Fossati, Stebler; Capra, Payer, Peterlj, Aebi, Schuler. 

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Published by
Piermichele Capulli